


Le immagini mostrano dei partecipanti alla protesta dei rifugiati ad Agadez, Niger. Le persone hanno lasciato il campo dove l’UNHCR gli ha dato alloggio il 16 dicembre 2019 e hanno iniziato un sit-in davanti la sede dell’UNHCR di Agadez.
Secondo Aïr Info di Agadez, i manifestanti sono quasi 1.000 e si tratta per lo più di rifugiati sudanesi.
Uno dei motivi principali della protesta è che le persone nel campo dell’UNHCR di Agadez sono stanche di una situazione in cui sono bloccati senza vedere progressi nella loro procedura d’asilo, che è gestita dell’UNHCR.
Il sit-in davanti all’UNHCR di Agadez, iniziato il 16 dicembre 2019, fa parte delle diverse proteste di rifugiati succedutesi in Niger dall’inizio del 2019.
Tutte queste proteste sono una risposta delle persone coinvolte in una situazione in cui sempre più rifugiati restano bloccati in Niger dopo essere fuggiti dalla guerra e dalla persecuzione nei loro Paesi, come il Sudan, e che spesso sono sopravvissuti alla Libia. La maggior parte di loro non può essere ricollocato in un altro Paese sicuro. In Niger, le loro procedure giuridiche gestite dall’UNHCR e dall’autorità locali non avanzano e le loro condizioni di vita sono decisamente precarie in un Paese che è esso stesso uno dei Paesi più poveri del mondo.
Questa situazione si inserisce in un contesto in cui i Paesi europei cercano di esternalizzare, in Paesi lontani dalle frontiere dell’Europa, il trattamento dei casi dei rifugiati, che fuggono da guerre e persecuzioni come nei Paesi dell’Africa orientale. Lo Stato nigerino attualmente funge da modello di esternalizzazione del sistema d’asilo fuori dall’Europa, ricevendo delle somme notevoli dagli Stati membri dell’Unione Europea.
In solidarietà con i rifugiati che manifestano in Niger, Alarm Phone Sahara chiede che l’UNHCR, le autorità locali e anche i Paesi europei rispondano alla loro richiesta di trovare una soluzione.
Sono necessari dei risultati rapidi e soddisfacenti per le persone coinvolte nelle loro procedure d’asilo e anche una ricollocazione in Paesi terzi sicuri per tutti coloro che ne abbiano bisogno.