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Una notte all’addiaccio. L’Assemblea antirazzista di Trento richiede nuovi spazi e posti letto per tutte le persone senza casa

La legge Salvini e le politiche della giunta leghista stanno provocando un aumento dei senza casa

“Venerdì 13 dicembre alle ore 18 in via Belenzani porta tende e coperte per passare con noi la notte sotto il Comune di Trento e richiedere un posto per tutte e tutti”. A lanciare l’appello è l’Assemblea Antirazzista di Trento che questa sera promuove una nuova iniziativa per richiamare l’attenzione sulle persone senza casa, e su una situazione che per colpa del binomio legge Salvini e politiche provinciali della giunta leghista sta progressivamente peggiorando.
L’ iniziativa mira a sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni, perché venga affrontato seriamente il problema delle persone italiane e straniere che, per mancanza di risorse economiche o di requisiti anagrafici (la residenza o un titolo di soggiorno valido), vengono private di diritti fondamentali, a cominciare da quello di un luogo sicuro dove abitare.

“Secondo i dati forniti dallo Sportello unico per l’accoglienza – spiega l’Assemblea antirazzista – nel corso del 2018 nei 5 dormitori di bassa soglia di Trento e Rovereto sono state presentate ben 1220 richieste per un posto letto. Per queste persone l’unica soluzione, per avere una momentanea tregua dalla durezza della vita in strada o per affrontare i rigori dell’inverno, è quella di chiedere un posto letto temporaneo – per 30 o 60 giorni a seconda della stagione.

Per l’anno 2018 il numero di ricoveri effettuati in questi spazi è pari a 723 persone. Secondo dati di Caritas Diocesana e Fondazione Comunità solidale il 37% del totale delle persone in condizioni di bisogno ha cittadinanza italiana, le persone di cittadinanza straniera sono in aumento.

In linea con la tendenza nazionale ed europea, è probabile che le persone in condizioni abitative precarie siano molte di più di quelle ufficialmente registrate. I posti offerti per i piani invernali oltre ad essere temporanei, non sono sufficienti né accessibili a tutti (ad es. alle coppie, ai lavoratori con turni di lavoro anche notturni, a chi vive con un animale da compagnia). Si tratta comunque di un servizio di pura emergenza, in mancanza di altre strutture, che non agevola l’uscita dalla condizione di senzatetto”.

Secondo l’assemblea antirazzista “la comunità trentina necessita di andare oltre le semplicistiche interpretazioni della realtà e delle cause della povertà che questa politica vuole propinarci. Dovremmo prendere coscienza – continua – dell’iniquità di questo sistema funzionale a perpetrare una guerra tra poveri. La precarizzazione del lavoro e quindi del reddito; l’aumento del disagio sociale (e delle dipendenze) frutto di un sistema economico che lucra sulle fragilità; la mancanza di un sistema organico di accoglienza del flusso di persone migranti e richiedenti asilo; un mercato immobiliare che diventa inaccessibile a molti, sono solo alcune delle cause che rendono sempre più numerosa la schiera di persone private di un diritto e bisogno fondamentale: quello di avere una casa”.

Il testo di indizione del presidio si conclude con l’auspicio che la politica inizi a porsi “l’obiettivo di dare un posto a tutti e tutte, inteso come luogo dove preservare salute, dignità e affetti; con soluzioni diversificate a seconda delle situazioni e capacità economiche e relazionali”. Le richieste sono molto chiare e concrete:

1) si provveda nel breve termine a ripristinare una delle strutture pubbliche dismesse per riconvertirla a servizio di ostello a costi accessibili per lavoratori a basso reddito. Un’ampia e crescente fascia di persone, pur avendo una relativa autonomia economica, resta esclusa dal mercato immobiliare. Per questi l’unica alternativa diventa rivolgersi, quando ci sono, ai servizi di bassa soglia. Così sono proprio le persone più bisognose a trovarsi in situazioni abitative spesso inconciliabili con gli impegni di lavoro;

2) la politica e le istituzioni competenti si facciano carico del problema delle persone senza dimora o in situazione di precarietà abitativa, facendone un’attenta mappatura per passare da carenti risposte emergenziali a piani più strutturati;

3) siano eliminati gli ostacoli burocratici che impediscono alle persone in situazioni di bisogno di accedere ai servizi. In particolare al Comune di Trento chiediamo di facilitare e non ostacolare le richieste di residenza di ogni persona che ne abbia diritto in base alla Carta Costituzionale (art. 16) e delle normative vigenti (Legge 1228/54, DPR 223/89, Circolare ministeriale 8/95).

Infine, l’ultima richiesta è rivolta alla comunità trentina con l’invito ad aderire e allargare la rete di accoglienza alternativa, un gruppo di singoli, famiglie e associazioni che attualmente mette a disposizione una trentina di posti letto temporanei a persone senza casa.

E’ possibile sostenere con una donazione la campagna di raccolta fondi “Un posto per tutti/e” per contribuire a trovare una soluzione di domicilio per persone che si trovano nella condizione di senza fissa dimora.

IBAN: IT 33 W 0830 401 807 00000 7309 828;

Intestato a NADIR Onlus – Cassa Rurale di Trento – Causale: “Un posto per tutti”

Per maggiori informazioni: [email protected]
Pagina FB: Assemblea Antirazzista Trento