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Algeria – Rimpatrio massiccio di migranti

Alarme PHONE Sahara, 15 gennaio 2020

La questione dell’immigrazione irregolare sembra essere al centro delle preoccupazioni del governo di Djerad.

Un’ordinanza firmata dal Ministero degli Affari esteri è stato avanzata l’altro ieri, a 30 walis [governatori, ndt], chiedendo loro di rilanciare il rimpatrio dei migranti che risiedono irregolarmente sul territorio nazionale e quelli coinvolti nella rete di accattonaggio.

I wilayas [province, ndt] coinvolti, secondo la comunicazione di cui abbiamo una copia, sono El-Tarf, Annaba, Skikda, Jijel, Béjaïa, Sétif, Souk-Ahras, Guelma, Mila, Constantine, Tébessa, Oum El-Bouaghi, Khenchela, Batna, Bordj Bou-Arréridj, Bouira, M’sila, Alger, Blida, Boumerdès, Tizi Ouzou, Tipasa, Tlemcen, Oran, Tiaret, Laghouat, Ghardaïa, Biskra, El-Oued et Ouargla.

In questo modo, i contingenti dei wilayas del Centro devono convergere verso Laghouat, la quale è designata anche come destinazione degli altri contingenti provenienti dai wilayas dell’Ovest. L’itinerario sarà un po’ lungo per i wilayas dell’Est che dovranno necessariamente passare per M’sila prima di raggiungere Laghouat, si legge sul documento che annuncia un’operazione di grande portata senza però dare il numero esatto di migranti coinvolti da questo rimpatrio.

I contingenti di persone provenienti da Biskra e da El-Oued, passando per Ouargla, partiranno verso Ghardaïa dove dovranno convergere con i coinvogli provenienti da tutti i wilayas coinvolti da questa operazione. I walis sono tenuti a partecipare e gestire al meglio questo rimpatrio massiccio che dovrà svolgersi nel massimo rispetto della dignità umana.

Dopo lo scalo a Ghardaïa, il convoglio di migranti riprenderà la rotta verso il centro d’accoglienza situato a Tamanrasset, poi verso i loro Paesi di origine. Va osservato che questa operazione è supervisionata da diversi attori importanti del settore degli affari esteri, della solidarietà nazionale, degli interni e delle collettività locali, della sanità, dei trasporti e dei volontari della Croce Rossa algerina.

Tratto da liberté-Algérie