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Grecia – In nove giorni 35 vittime e 25 persone disperse in mare

Non chiamiamoli incidenti

Una scritta sui muri di Mitilene a Lesvos: "Europa fortezza, Grecia prigione, Egeo cimitero"

“Con il termine incidente ci si riferisce ad un fatto che viene improvvisamente a interrompere il procedere regolare di un’azione; più precisamente si tratta di un fatto imprevedibile, che ha gravi conseguenze e non è intenzionale” (fonte Wikipedia).

Quindi il termine “incidente” non può essere usato per definire i naufragi che avvengono nei nostri mari.
Non sono fatti imprevedibili e hanno delle precise responsabilità: le politiche in materia di immigrazione e asilo da parte dell’Unione europea.

Solo negli ultimi nove giorni queste politiche hanno causato 35 vittime, 80 persone salvate e 25 dispersi, che si ritiene siano annegati, nel Mar Egeo e nel Mare Ionio.

Nell’ultima imbarcazione che si è capovolta l’11 gennaio nella baia di Sifne davanti alle coste turche hanno perso la vita 11 persone, 8 delle quali bambini.

Poche ore prima 12 persone erano annegate mentre un’imbarcazione che trasportava almeno 50 persone è affondata a sud ovest dell’isola di Paxos, nel mare Ionio. Almeno 17 i dispersi.
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