Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Dalla rotta del Brennero verso la Balkan Route

Dal 21 al 28 febbraio una nuova tappa all'interno della campagna Lesvoscalling

Photo credit: Dirk Planert

La Rotta Balcanica è oggi uno dei punti più “caldi” della Fortezza Europa, il prolungamento, inesorabile, del tragitto che migliaia di persone migranti percorrono passando dalla Turchia prima, dalla Grecia poi.

Se da una parte ci siamo abituati, purtroppo, alle storie drammatiche di chi scappa, dall’altra la Balkan Route rappresenta l’inettitudine di istituzioni svuotate di umanità e riempite di una burocrazia imbarazzante, il confine di un’Europa nazionalista e militarizzata in uno scenario politico che vede proprio gli Stati dell’Est capofila di nuovi e sempre più forti rigurgiti razzisti e fascisti.

Le persone che percorrono la Rotta sono vittime di violenze e torture, spesso costretti in campi profughi che nulla hanno da invidiare ai peggiori ghetti del Sud Italia, vivendo così una situazione di estrema precarietà che li porta a tentare il passaggio delle frontiere. “The Game” lo chiamano, il gioco. Un termine neutro che non fa emergere né le violenze e la brutalità delle polizie guardiane dei confini di Schengen, né la determinazione e la forza dei e delle migranti che nonostante tutto mantengono intatta la speranza.

Decine sono le persone che hanno perso la vita per le basse temperature o per aver provato a oltrepassare la frontiera guadando un fiume, dopo essere state respinte dalla vie meno impervie. A tal proposito risultano indispensabili le notizie raccolte nel rapporto annuale di Border Violence Monitoring Network “Tortura e trattamenti crudeli, inumani o degradanti ai danni di rifugiati e migranti in Croazia nel 2019“.

Continuare a guardare questa situazione con rabbia, a qualche centinaia di chilometri da noi, ci è parso fin da subito frustrante. Per questo da Bolzano abbiamo deciso di rimetterci in cammino, in un più ampio progetto inserito all’interno della campagna Lesvos Calling, e come Bozen Solidale saremo presenti lungo la Balkan Route dal 21 al 28 febbraio a fianco di chi, oramai da mesi, percorre la strada verso una vita migliore.

Gli obiettivi del nostro viaggio saranno molteplici. Da una parte distribuire generi di prima necessita per coloro che stanno affrontando la Rotta, da sacchi a pelo a scarpe, zaini e coperte. Dall’altra monitorare e documentare la situazione delle persone presenti ai confini, portando avanti quella fondamentale attività di denuncia dei maltrattamenti e torture. E ancora, cercare di essere vedette di libertà osservando quali sono le vie più sicure. Essere presenti con il proprio corpo in zone dove le barbarie segnano un periodo storico difficile, è per noi una pratica che ridefinisce il campo dell’attivismo per la costruzione di un mondo diverso e migliore.

Come Bozen Solidale abbiamo lanciato una campagna di raccolta fondi. L’importo totale sarà destinato all’acquisto di zaini, scarpe e sacchi a pelo.

#Lesvoscalling

Una campagna solidale per la libertà di movimento
Dopo il viaggio conoscitivo a ottobre 2019 a Lesvos e sulla Balkan route, per documentare e raccontare la drammatica situazione sull'isola hotspot greca e conoscere attivisti/e e volontari/e che si adoperano a sostegno delle persone migranti, è iniziata una campagna solidale lungo la rotta balcanica e le "isole confino" del mar Egeo.
Questa pagina raccoglie tutti gli articoli e il testo di promozione della campagna.
Contatti: [email protected]