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Ottobre 2019 – gennaio 2020: proseguono le espulsioni dall’Algeria al Niger

Alarme Phone Sahara, 29 gennaio 2020

Photo credit: Alarme Phone Sahara

Le espulsioni da ottobre 2019 a gennaio 2020

Da ottobre 2019 a gennaio 2020 gli attivisti di Alarme Phone Sahara della regione di Agadez in Niger hanno assistito al susseguirsi di espulsioni su larga scala di cittadini di diverse nazionalità dall’Algeria al Niger.
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Le forze di sicurezza algerine imbarcano delle donne migranti su degli autobus per espellerle

I rapporti raccolti da Aziz Chehou, coordinatore di Alarme Phon Sahara (APS) con sede a Agadez, e François Ibrahim, informatore di APS attualmente con sede ad Assamaka, confermano l’espulsione di 4.722 persone attraverso il confine di Assamaka avvenuta tra il 26 ottobre 2019 e il 29 gennaio 2020.

Tra le persone espulse, perlomeno 2.582 sono cittadini del Niger.

La maggioranza delle persone espulse era composta da uomini, ma sui camion c’erano anche delle donne e molto spesso dei minori, sia bambini che bambine.

Come nei mesi passati, i gruppi più numerosi di persone espulse non provenienti dal Niger sono stati i cittadini del Mali e della Guinea Conakry. C’erano anche dei migranti di altri paesi della sotto-regione, della Gambia, Burkina Faso, Benin, Nigeria, Sierra Leone, Costa d’Avorio e Senegal; di paesi dell’Africa centrale, soprattutto dal Camerun, e anche qualcuno proveniente dal Sudan, Somalia, Bangladesh e Siria.
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Persone espulse ad Assamaka insieme al personale dell’OIM (Fonte Aziz Chehou: Alarme Phone Sahara)

Ci sono due tipi di convogli per le espulsioni dall’Algeria al Niger: da una parte quelli che trasportano esclusivamente cittadini nigerini, che saranno affidati direttamente alle forze di sicurezza del Niger alla frontiera di Assamaka. Queste espulsioni sono organizzate direttamente con le autorità del Niger in base all’accordo bilaterale tra il paese e l’Algeria.

Gli altri convogli, che trasportano cittadini di origini diverse, lasciano le persone nell’area di confine vicino Assamaka e le abbandonano nel deserto, dove, già indebolite, devono proseguire per altri 15-20 km a piedi, rischiando di crollare o di perdersi. Alarme Phone Sahara, l’OIM in collaborazione con Medici Senza Frontiere (MSF) e le forze di sicurezza nigerine, si occupano della ricerca delle persone abbandonate, ma resta il rischio che alcune si possano perdere nel deserto.

Nuovo ordine di espulsione firmato dal Ministero per gli Affari Esteri algerino

Secondo quanto riferito dall’Algeria, il 12 gennaio 2020 il Ministero degli Affari Esteri algerino ha firmato una nuova direttiva per il: “rimpatrio di migranti illegalmente residenti sul territorio nazionale e quelli che fanno parte di reti di accattonaggio”.

È da intendere quindi che la caccia al migrante, già pratica consolidata in Algeria da molti anni, si intensificherà. È stato annunciato che le espulsioni partiranno da differenti distretti dell’Algeria per arrivare a Tamanrasset, nel sud del paese, dove le persone saranno espulse verso i diversi paesi di origine – per molti di loro questo significherà attraversare la zona desertica di Assamaka.

Le espulsioni algerine nel contesto internazionale

La base istituzionale per tutte le espulsioni massive dall’Algeria al Niger è l’accordo bilaterale in vigore dal 2014. Le vittime di questa collaborazione sono da una parte i cittadini nigerini, che praticano la migrazione (soprattutto stagionale) nel paese vicino da tempi remoti per cercare lavoro e delle fonti di reddito.

D’altra parte le persone prese di mira sono i cittadini di altri paesi africani, che negli ultimi anni sono stati bloccati sempre di più in Algeria.

Le ragioni sono la guerra e la caccia al migrante in Libia, la chiusura delle frontiere marocchine, e in generale tutte le pratiche che tentano di bloccare le migrazioni verso l’Europa.

Lo stato algerino da parte sua persegue il proprio interesse nel mostrare una politica di “braccio di ferro” contro i rifugiati e i migranti, e nel soddisfare il razzismo della società autoctona. Allo stesso tempo cerca anche di posizionarsi come partner affidabile per le politiche di frontiera degli stati dell’UE. Con loro non intrattiene un accordo ufficiale di controllo dei flussi migratori, ma riceve di tanto in tanto grandi quantità di merce militare e di sicurezza, come ad esempio tecnologie di sorveglianza o veicoli Mercedes Benz.

No al dramma continuo delle espulsioni dall’Algeria al Niger

È evidente: con le espulsioni dall’Algeria al Niger ha luogo un dramma continuo di violazione dei diritti umani dei migranti e dei rifugiati. Un dramma che causa morti, feriti e traumatizzati. Un dramma che è incoraggiato e orchestrato dalla politica europea, che cerca di esternalizzare i suoi confini verso l’area del Sahel e del Sahara.

Alarme Phone Sahara invita la società civile dei paesi coinvolti a resistere alle espulsioni e respingimenti e a difendere la vita, i diritti e la libertà di circolazione dei migranti e rifugiati.

Alarme Phone Sahara invita anche i governi e i parlamenti di tutti i paesi coinvolti, come il Mali o la Guinea, a soccorrere i propri cittadini e a pronunciarsi contro le espulsioni massive dall’Algeria al Niger.

Le cifre relative alle espulsioni dall’Algeria al Niger attraverso Assamaka avvenute tra il 26 ottobre 2019 e il 29 gennaio 2020 secondo l’informatore di Alarme Phone Sahara

Arrivo del 26 ottobre 2019
573 persone espulse, tutti cittadini nigerini di cui 41 donne, 397 uomini, 70 ragazzi minorenni, 65 ragazze minorenni.

Arrivo di un convoglio ufficiale del 5 novembre 2019
617 persone espulse, tutti cittadini nigerini, di cui 25 donne, 29 bambine, 30 bambini, 533 uomini. Tutte le persone espulse hanno lasciato Assamaka per andare a Arlin.

Arrivo del 7 novembre 2019
335 persone espulse
Origine delle persone coinvolte:
Benin 30, Burkina Faso 18, Camerun 23, di cui tre donne
Gambia 2, Guinea Conakry 105, Costa d’Avorio 34, Liberia 7, Mali 106, Nigeria 5, Senegal 4, Sierra Leone 15, Niger 3, Chad 2, Togo 1

Arrivo del 14 novembre 2019
312 persone espulse
Origine delle persone coinvolte: Mali 133. Guinea Conakry 71, di cui un minore
Guinea Bissau 2, Burkina Faso 7. Liberia 2, di cui una donna, Repubblica Democratica del Congo 1, una donna, Sierra Leone 19, Nigeria 11, di cui sei donne, Benin 4, Togo 1, Senegal 9, di cui un ragazzo minorenne, Gambia 9, Ghana 1, una donna, Costa d’Avorio 23, di cui due donne e un ragazzo minorenne, Camerun 19

Arrivo del 15 novembre 2019
236 persone espulse
Origine delle persone coinvolte:
216 persone di Kantchè in Niger, di cui 19 donne, 153 uomini, 27 ragazze minorenni, 17 ragazzi minorenni , Mali 8, Nigeria 8, Camerun 3, Gambia 1

Arrivo del 17 novembre 2019
249 persone espulse
Origine delle persone coinvolte: Benin 22, Guinea Bissau 1, Camerun 9, Guinea Conakry 56, Congo 2, Gambia 5, Etiopia 1, Ghana 8, Costa d’Avorio 23, Liberia 3, Mali 87, Nigeria 8, Senegal 12, Ruanda 1, Sierra Leone 4, Niger 2, Sudan 2, Togo 3

Arrivo del 19 novembre 2019
384 persone espulse, tutte nigerine di Kantché, di cui 36 donne, 67 ragazze minorenni, 55 ragazzi minorenni, 226 uomini

Arrivo del 5 dicembre 2019
409 persone espulse
Origine delle persone coinvolte:
Mali 125, di cui quattro donne, Etiopia 2, Liberia 7, Guinea Bissau 1, Guinea Conakry 63, Benin 4, Burkina Faso 46, Niger 5, Camerun 45, di cui sette donne, Mauritania 1, Sierra Leone 23, Gambia 13, Senegal 17, Nigeria 10, di cui una donna, Chad 2, Ghana 3
Costa d’Avorio 38, di cui una donna, Sudan 2, Siria 1, Bangladesh 1

Arrivo del 14 dicembre
325 persone espulse, tutti nigerini di cui 275 uomini, 33 donne, 9 ragazzi minorenni, 8 ragazze.

Arrivo del 16 gennaio 2020
396 persone espulse
Origine delle persone coinvolte: Mali 165, di cui tre donne, Guinea Conakry 101, di cui una donna, Costa d’Avorio 34, di cui una donna, Ghana 10, Togo 4, Sierra Leone 6, di cui una donna, Gambia 16, Burkina Faso 6, di cui due donne, Nigeria 6, di cui due donne, Niger 11, Liberia 2, Camerun 15, di cui quattro donne e un bambino, minorenne, Congo 4, di cui tre donne, Sudan 3, Benin 1, Chad 2, Senegal 10

Arrivo del 24 gennaio 2020
440 persone espulse, di cui 8 donne, 427 uomini, 4 ragazze e un neonato di 6 mesi. Il loro viaggio è iniziato la notte del 23 gennaio 2020 e i primi viaggiatori sono arrivati al capannone dell’OIM alle 3 del mattino circa.

Arrivo di un convoglio ufficiale del 29 gennaio 2020
446 persone espulse, tutti nigerini provenienti dall’Algeria, di cui 18 donne, 17 ragazze minorenni, 35 ragazzi minorenni e 376 uomini. Tra le persone espulse c’era una donna disabile in sedia a rotelle con i suoi 5 bambini, di cui 3 neonati di 3 mesi. La famiglia, accompagnata dal marito, ha ricevuto la visita dei filantropi presenti ad Assamaka.