Il progetto X-Ray Vision vs. Invisibility sul sito noellemason.com.
X-Ray vision vs. Invisibility è un progetto che indaga gli effetti fenomenologici che le tecnologie visive possono avere sulla percezione degli immigrati irregolari.
In questo progetto le foto scattate al confine tra gli Stati Uniti e il Messico vengono trasformate in manufatti, per mostrare come le nuove tecniche visive (retrodiffusione, raggi x, tecnologia sonica, acquisizione di immagini termiche e digitali) riutilizzino i modelli cartesiani dell’osservazione della terra e del corpo per rafforzare una relazione sociale e politica di tipo neo coloniale con il Messico.
X-Ray Vision riguarda tre tipi di immagini trasformate: Ground Control, Coyotaje e Backscatter Blueprint.

Ground Control comprende una serie di cinque arazzi tessuti a mano in lana gobelin che riproducono alcune foto scattate in zone di conflitto al confine tra USA e Messico dal radiometro spaziale avanzato a emissione e riflessione termica (ASTER) del satellite Terra. Ognuno di questi arazzi è stato realizzato a mano in Messico per una somma di denaro pari a quella che serve ad una famiglia di quattro persone per attraversare “illegalmente” il confine USA-Messico.
Coyotaje consiste in una serie di ricami punto croce in cotone che raffigurano immagini a raggi x e infrarossi di immigrati irregolari che attraversano illegalmente il confine USA-Messico. Le immagini sono state acquisite dalla polizia di frontiera americana, dal progetto Minuetmen, e da siti web di sicurezza commerciale. Attraverso l’uso di un programma informatico, i file digitali sono stati trasformati in mappe ricamate in cui ogni punto croce rappresenta un singolo pixel dell’immagine originale.
Backscatter Blueprint consiste invece in una serie di cianografie che riproducono foto di camion scattate utilizzando una macchina a retrodiffusione a raggi X, legando così questa nuova tecnologia per l’acquisizione digitale delle immagini a quella storica sviluppata all’inizio dell’età moderna. La cianotipia, essendo stata utilizzata per riprodurre piani architettonici, si adatta molto bene alle immagini prodotte dalle macchine a retrodiffusione, immagini che rivelano una tensione contrastante tra i camion meccanici ed il carico umano che trasportano.
La trasformazione fisica di queste immagini, eseguita attraverso processi manuali o alternativi, le separa da uno schermo, e mette in discussione l’immediatezza con cui queste sono state prodotte e utilizzate originariamente, dando loro corpo e spazio affinché possano essere viste al di fuori del loro contesto originale, un contesto fatto di cacciatori e prede.







