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Campagna “Siamo qui – Sanatoria subito”: E’ necessaria una sanatoria generalizzata, non un provvedimento funzionale a reperire manodopera agricola

La registrazione della conferenza stampa di mercoledì 15 aprile

Giovedì 5 aprile migliaia di mail sono state inviate al governo e alle prefetture italiane chiedendo con urgenza una sanatoria generalizzata per le oltre 600mila persone sprovviste di permesso di soggiorno e attualmente presenti in Italia.

Il mailbombing è stato il primo atto di un’iniziativa collettiva, a seguito di una call molto partecipata, che ha visto in queste settimane una molteplicità di realtà sociali e soggetti aderire alla piattaforma della campagna “Siamo qui – Sanatoria Subito”, che richiede, inoltre, una sanatoria anche delle “procedure in corso” (ossia di coloro con permessi in scadenza, già scaduti e/o temporanei), il blocco delle espulsioni, dei rimpatri e dei trattenimenti nei Centri di Permanenza per il Rimpatrio (CPR).

La campagna prosegue in questi giorni con altre iniziative virtuali, come la pubblicazione delle fotografie con cartelli e messaggi che sostengono la sanatoria e i racconti di coloro che descrivono gli ostacoli e le fatiche nel vivere espropriati di ogni diritto.

Più il tempo passa e più emergono le disuguaglianze sociali: quotidianamente veniamo contattati da chi si trova nelle duplice emergenza sanitaria ed economica. Ci raccontano di di non avere i documenti, di aver perso il lavoro, di non avere cibo e soldi per fare la spesa, ci chiedono come possono fare per regolarizzarsi, per sopravvivere in questa situazione di lockdown.

La campagna “Siamo qui – Sanatoria subito” esprime forte contrarietà a qualsiasi ipotesi di regolarizzazione che non sia incardinata nella richiesta netta di una sanatoria generalizzata e incondizionata. Per questo motivo rifiuta l’ipotesi che prevede come possibile percorso di regolarizzazione il rilascio di un permesso di soggiorno per calamità naturale.

Il rilascio di quella tipologia di permesso di soggiorno è esattamente funzionale a sopperire alla contingente richiesta di manodopera prevalentemente agricola: si tratta di un titolo di soggiorno vincolato all’emergenza, di durata semestrale e senza nemmeno possibilità di essere convertito in permesso di soggiorno per lavoro. E’ quindi un’ipotesi di regolarizzazione “usa e getta” che riprodurrebbe solamente la condizione dello sfruttamento del lavoro migrante.
Inoltre impegnerebbe gli uffici competenti nella gestione di numerose pratiche destinate a “morire” solo dopo pochi mesi.

Per denunciare questa assurdità e spiegare invece le ragioni di una sanatoria generalizzata si è svolta una conferenza stampa nella quale hanno preso parola i promotori della campagna.

– Pagina FB: “Siamo qui – Sanatoria subito
– Info: [email protected]