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“Sperimentare il vaccino in Africa”: la proposta razzista dei medici francesi

di Mamadou Diallo, Radio Melting Pot

Photo credit: Gabriel Tizon

In questi giorni di grande attenzione per la salute pubblica, parleremo di una proposta shock di alcuni medici francesi: “Sperimentare il vaccino in Africa“.

Stiamo parlando dello scambio di opinioni avvenuto tra il primario dell’ospedale parigino Cochin, Jean-Paul Mira e Camille Locht, direttore di ricerca all’Inserm, i quali hanno ipotizzato di utilizzare il contesto africano per testare il nuovo vaccino anti Covid19.

Di fronte alla gravità di queste affermazioni e al seguito anche dell’ondata di sdegno all’interno dell’opinione pubblica anche l’OMS ha preso una posizione netta, bollandole come razziste e indice di una mentalità coloniale.

Non vorrei essere provocatorio, ma dire le cose come stanno: Welcome in Occidente, dove i bianchi pensano di essere così superiori che il razzismo e la debolezza diventano in qualche modo banali!

È inconcepibile continuare ad accettare questo atteggiamento! La nostra terra non è un laboratorio. Io denuncio vivamente queste gravi proposte, razziste e sprezzanti. Aiutateci a salvare vite in Africa e a fermare questo virus che sta destabilizzando il mondo intero, invece di usarci come cavie! Tutto questo è aberrante.

Sappiamo che permane la concezione dell’inferiorità di alcune etnie, ma nel 2020, in piena pandemia, questa idea diventa inaccettabile da tutti i punti di vista.

Sono dichiarazioni razziste. È vergognoso e orribile ascoltare degli scienziati fare queste osservazioni nel ventunesimo secolo. Li condanniamo con la massima fermezza.

L’Africa non può e non sarà un terreno di prova per nessun vaccino.

L’Africa non ha bisogno di aiuto, ma di rispetto.

In Africa le conseguenze di un’epidemia coronavirus sarebbero devastanti, molto più che in Cina o in Europa.

La propagazione del virus dipende da molti fattori. Nel continente africano, per esempio, l’ingresso di casi di Covid-19 è stato lento e molti dei Paesi sono in stato di allerta con molte misure preventive che finora sono state efficaci.

Mamadou Kaba Diallo

Di origine Guineana, ho vissuto tra due continenti, due mondi e due culture con differenze e punti in comune.
Studio Scienze Politiche, l'indirizzo Relazioni internazionali e diritti umani presso l’Università di Padova.
Attivista politico e appassionato di giornalismo, di comunicazione, di politica e diritti umani.

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Questa nuova stagione 2024/2025 prevede la realizzazione di 8 episodi.
La prima call pubblica, che ha avuto come obiettivo quello di promuovere un protagonismo diretto delle persone coinvolte nei processi migratori, si è svolta nel dicembre del 2023 ed ha formato la redazione del nuovo progetto.

 

Il progetto è realizzato con i Fondi dell'Otto per Mille della Chiesa Valdese.