Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza
/

Are You Syrious? Daily Digest 07.05.20: Crisi umanitaria in Marocco

Photo credit: Association Marocaine des Droits Humains - Section Nador

Marocco – Abusi sui diritti umani in Marocco

1*LQ7hlHKl64SAi6r-6bWoFQ.jpeg
Foto: Salaheddine Lemaizi

Fonti locali riportano che il coronavirus ha scatenato tra i migranti sub-sahariani in Marocco una crisi umanitaria aggravata da pratiche di controllo non del tutto legali.
Il 1° maggio è scoppiata una rivolta in un centro di detenzione per migranti a Laâyoune.

72 persone sono state trattenute al di fuori di qualsiasi quadro di legalità per più di un mese. Sono state private della libertà senza alcuna motivazione legale e dopo 1 mese si sono ribellate per ottenere la libertà. Neppure l’intervento di associazioni locali ha portato però alla liberazione. Il 1° maggio la polizia ha usato proiettili di gomma per sedare la rivolta.

Varie questioni rivelano la crisi umanitaria che affligge queste comunità- private del diritto di uscire ed escluse dai vari programmi di assistenza lanciati dal governo.

In Nador spesso le ONG non hanno il permesso di aiutare i migranti che si trovano nelle foreste della provincia. A Rabat, a causa della mancanza di documenti di viaggio i migranti irregolari non possono uscire di casa per prendere i cestini alimentari.

Mare

Situazione in peggioramento a bordo della MV Marina
Secondo Thies Klingenberg, proprietario della compagnia di navigazione che gestisce la MV marina, la situazione a bordo della nave è terribile; “A meno che non venga trovata presto una soluzione, le persone a bordo moriranno“, ha continuato.

L’equipaggio non ha abbastanza provviste per tutti e non ha ancora saputo dall’Italia o da Malta se la nave potrà attraccare. A bordo dell’imbarcazione le tensioni sono in costante aumento e le persone hanno cominciato a protestare per le condizioni in cui sono trattenute, incluso dover dormire per terra sull’acciaio nudo.

Malta continua ad utilizzare navi private per “salvare” le persone in difficoltà, trasformandole poi in “prigioni galleggianti“.

Una seconda nave Captain Morgan (sì, come la compagnia del rum) è utilizzata per trattenere le persone soccorse in mare. Le condizioni a bordo delle navi mercantili o delle navi da crociera giornaliere come questa non sono adatte ad ospitare persone in difficoltà, che potrebbero aver bisogno di cure mediche. Le navi devono essere autorizzate ad attraccare!

In un altro incidente AlarmPhone ha contattato un gruppo di 39 persone in fuga dalla Libia e ha avvisato le autorità. Non c’è stata notizia di eventuali tentativi di salvataggio, e ieri sera è stato perso ogni contatto con l’imbarcazione in pericolo.

Grecia

La legge sull’asilo proposta in Grecia solleva criticismi

Molte ONG greche e internazionali criticano la nuova legge sull’asilo greca sostenendo che essa viola i diritti dei richiedenti asilo. Alcuni dei cambiamenti proposti includono la detenzione amministrativa come norma (secondo la legge europea i richiedenti asilo possono essere detenuti solo in casi eccezionali), l’abolizione delle procedure speciali di asilo per le persone vulnerabili (come i minori non accompagnati), e la creazione di una procedura di asilo accelerata che renderà più facile violare i diritti dei richiedenti. Legal Center Lesvos, altre 20 organizzazioni della società civile e diversi avvocati hanno firmato una petizione per chiedere ai membri del parlamento di non votare questa legge. Anche Amnesty International condanna questo provvedimento sostenendo che “la detenzione dovrebbe sempre essere evitata”, soprattutto durante una pandemia.

Intanto continuano I trasferimenti da Moria alla terraferma. 99 persone sono partite ieri pomeriggio, ma centinaia sono ancora li.
L’UNHCR ha chiesto al governo greco di abolire completamente i campi e integrare le persone all’interno della società.
Centinaia di migranti sono ancora nei campi greci, sulle isole o sulla terraferma, in condizioni orribili.

Salvamento Maritimo Humanitario ha riferito della situazione di Vial a Chios, dove il governo non ha fornito alcun test e dove le organizzazioni stanno facendo del loro meglio per distribuire materiale igienico in un campo che è già ben oltre la sua capienza massima. Per leggere di più e scoprire come donare vai qui.

In due campi del continente centinaia di persone trattenute da marzo si trovano ora in un limbo legale. Non sono sicure che le loro richieste di asilo saranno ascoltate, ma non sono state ancora deportate come aveva annunciato inizialmente il governo. Vivono in luoghi sovraffollati, con acqua ed elettricità limitate e con accesso quasi nullo a misure di assistenza sanitaria.

Italia

Preoccupazioni crescenti sulla situazione a Lampedusa
Secondo il garante dei diritti dei detenuti italiano le condizioni dell’hotspot di Lampedusa sono preoccupanti. Gli arrivi non si fermano anche se l’hotspot è pieno e il centro di accoglienza è affollato e in condizioni pericolose, soprattutto a causa della pandemia. Il garante nazionale ha detto che la situazione deve migliorare a livello locale e che il governo nazionale deve elaborare una “gestione dell’accoglienza“ strategica.
Intanto il ministero dell’agricoltura italiano ha incluso nella legislazione di emergenza di maggio una misura per regolarizzare i lavoratori privi di documenti, molti dei quali lavorano nei terreni italiani. Se il provvedimento passerà, aiuterà circa 600.000 persone. (per maggiori informazioni vai alla pagina della campagna Siamo qui. Sanatoria subito)

Francia

La polizia francese blocca donazioni vitali per Calais
La polizia sta bloccando le donazioni e i volontari provenienti dall’Inghilterra che vogliono aiutare le persone bloccate a Calais. Un gruppo di volontari inglesi ha raccolto cibo da donare dopo che era stato lanciato un appello da organizzazioni che lavorano a Calais, ma le donazioni sono state bloccate al confine di Douvres. La polizia ha affermato che gli aiuti “non sono necessari“.

Refugee Info Bus ha pubblicato informazioni sul ricongiungimento familiare in Inghilterra e in altri paesi dell’UE qui (in arabo). Sta incoraggiando i minori a non intraprendere il pericoloso attraversamento della Manica e a contattarli per ricevere aiuto nell’avvio del processo di ricongiungimento familiare.

Germania

Il governo tedesco accede ai dati telefonici personali dei migranti

In Germania tre migranti provenienti da Siria, Afghanistan e Camerun stanno facendo causa allo stato; lo accusano di aver violato i dati personali dei loro telefoni cellulari. Un gruppo per i diritti civili che ha preso parte all’azione legale afferma che le ricerche telefoniche rappresentano una grave violazione della privacy.

Un uomo siriano di 29 anni di nome Mohammad A. è stato riconosciuto come rifugiato in Germania nel 2015. Quattro anni dopo l’Ufficio tedesco per l’immigrazione e i rifugiati (BAMF) ha riesaminato il suo caso senza fornire una motivazione specifica. Durante la revisione è stata effettuata una valutazione del suo smartphone.

Improvvisamente l’impiegato della BAMF mi ha detto di consegnare il mio cellulare e sbloccarlo“, ha dichiarato Mohammad A. in una dichiarazione pubblicata dalla Society for Civil Rights (GFF) di Berlino. “Non sapevo cosa stesse succedendo. Non mi è stato spiegato niente. Ma avevo paura di essere espulso. Quindi gli ho dato il cellulare. È stato come consegnare la mia intera vita.”