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Espulsioni collettive dai centri greci

Comunicato stampa

5 maggio 2020 – In risposta alla recente impennata dei respingimenti dalla Grecia alla Turchia, il Borde​r Violence Monitoring Network 1 , insieme ai membri di Mobil​ Info Team e Wav​ e Thessaloniki, producono testimonianza diretta e prove fotografiche di espulsioni collettive violente.

In sole 6 settimane il team ha ricevuto le testimonianze di 194 persone allontanate dal campo per rifugiati di Diavata e dal centro di detenzione pre-respingimento di Drama Paranesti e rimandate in Turchia.

Nel caso di Diavata gli intervistati riferiscono di essere stati prelevati dal centro di accoglienza dalla polizia con la promessa di ricevere un documento per regolarizzare temporaneamente il loro soggiorno (conosciuto in modo informale come “Khartia”​).

Invece dichiarano di essere stati picchiati, derubati e detenuti, e di essere stati condotti al confine dove dei militari li hanno messi sopra delle imbarcazioni per ricondurli in Turchia attraverso il fiume Evros.

Un altro gruppo numeroso è stato prelevato dal centro di detenzione di Drama Paranesti ed espulso allo stesso modo. Nonostante i respingimenti Grecia-Turchia sembrano essere prassi comune, raramente prima d’ora si è trattato di gruppi provenienti da centri di accoglienza o di detenzione dell’entroterra.

Nell’ambito dell’attuale chiusura dell’ufficio di asilo greco e delle misure di restrizione per il COVID-19, la repressione dei richiedenti asilo e in generale dei migranti sembra aver raggiunto il culmine.

Respingimenti: GRK – TUR
Data: 31 marzo 2020 (Leggi report completo)
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Gli intervistati vivevano nel campo di Diavata da molte settimane (Come mostra la foto di marzo), quando i poliziotti li hanno messi in un furgone con il pretesto del rilascio di un documento temporaneo – Dov’è la tua khartia? Da quanto tempo sei in Grecia? La polizia greca ha usato violenza contro il gruppo, ignorando coloro che facevano richiesta verbale di asilo. Le 40 persone sono state trattenute in un luogo vicino ad Alexandroupolis (GR). I testimoni dichiarano che dopo 2 giorni di trattamenti inumani sono stati condotti al confine, picchiati mentre erano mezzi nudi e portati in Turchia con delle barche.

Sono stati scaricati al buio vicino al fiume e gli è stato ordinato di mettersi in mutande. Le autorità greche hanno usato manganelli e pugni per colpire alcuni membri del gruppo“.


Respingimenti GRK – TUR
Data: 16 aprile 2020 (Leggi report completo)
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Secondo l’intervistato circa 50 persone sono state prese dal campo di Diavata di mattina, portate a una vicina stazione di polizia e costrette a sdraiarsi per terra: ” dormite qui, non vi muovete”. Poi sono state picchiate coi manganelli e con taser elettrici. Sono state trattenute per tutta la notte in uno spazio di detenzione vicino al confine, e picchiate ancora da militari greci. Il giorno dopo sono state scortate in barca oltre il fiume fino alla Turchia da autorità che avevano:

Uniformi militari, maschere, pistole, taser


Prelievo della polizia da Diavata
Data: 28 aprile 2020
(Vedi intero video)
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A fine aprile i residenti hanno filmato altre incursioni della polizia al campo, durante le quali molte altre persone sono state prelevate con maggiore violenza. Un testimone racconta di aver visto un ufficiale di polizia prendere a calci un uomo mentre una trentina di persone veniva radunata e portata in un luogo sconosciuto. La polizia e i gestori dei campi non hanno fornito informazioni trasparenti su ciò che è accaduto, sul perché le persone sono state prese e su dove siano ora.


Caso Drama Paranesti. Respingimenti GRK-TUR
Data: 23 aprile 2020 (Leggi report completo)
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L’intervistato ha riferito che un gran numero di persone sono state portate dal Centro di pre-respingimento Drama Paranesti (nella foto) alla regione di confine di Evros. Qui, sono stati presumibilmente torturati per un periodo di sei ore dalle autorità greche che hanno utilizzato i taser elettrici e l’immersione in acqua, oltre a percosse con manganelli. L’intervistato faceva parte di un gruppo di circa 24 persone, ma sostiene che questa è una pratica standard e che circa 400 persone sono state sottoposte allo stesso trattamento nelle ultime settimane, portate al confine in pullman e spedite verso la Turchia. Ricordando le minacce dei poliziotti nel centro di detenzione riguardo al loro respingimento durante il Ramadan, l’intervistato ha riferito:
Ci dicono,” ti lasceremo fare il digiuno con Erdogan.


Respingimenti: GRK – TUR
Data: 28 aprile 2020 (Leggi report completo)
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In questo caso l’intervistato ha riferito che lui e altre 30 persone sono state portate dal campo di Diavata a una stazione di polizia nelle vicinanze. I poliziotti avevano promesso di rilasciare loro un nuovo documento, ma egli ha dichiarato:
Non ci hanno portato dentro, solo fuori, hanno preso le nostre cose e poi ci hanno trasferiti.
Nonostante avesse una Khartia valida, l’intervistato è stato condotto per circa tre ore e mezza verso il fiume Evros e accusa di essere stato picchiato con manganelli mentre le autorità greche caricavano lui e gli altri su piccole imbarcazioni.
In dieci minuti hanno portato tutti in Turchia


Respingimenti: GRK – TUR
Data: 17 aprile 2020
(Leggi il report completo)
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Prelevato fuori dal campo di Diavata l’intervistato riporta che i poliziotti:
Spingevano con la forza le persone nel furgone mentre altri li prendevano a calci e urlavano
Sono stati imprigionati, costretti a firmare documenti non tradotti e poi cacciati oltre il fiume Evros di notte. Le autorità turche li hanno riportati in Grecia nei giorni seguenti ma l’intervistato sostiene che sono stati in seguito allontanati di nuovo dalla Grecia.

  1. BVMN è una rete di organizzazioni attiva in Grecia e nei Balcani occidentali di cui fanno parte No Name Kitchen, Rigardu, Are You Syrious, Mobile Info Team, Wave Thessaloniki, Infokolpa, Escuela con Alma e Center for Peace Studies, e che lavorano insieme per documentare la violenza ai confini.