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Dell’esperienza municipalista a Riace

Il Consiglio di Stato annulla il provvedimento del ministero dell’Interno che aveva escluso Riace dallo Sprar

Photo credit: Vanna D'Ambrosio

L’attacco di Salvini e di certa magistratura all’esemplare modello di accoglienza sviluppato dal sindaco Mimmo Lucano è stato il segnale di un contesto di crescente autoritarismo e di deprivazione democratica.

A Riace, comune di 1.726 abitanti della provincia di Reggio Calabria, Mimmo Lucano aveva coordinato un modello di accoglienza diffusa impostato su un sistema, quello dei welcome commun, che ha visto molti paesi in via di spopolamento fare dell’accoglienza una forma di rivitalizzazione.

Ai migranti viene data una casa vera anziché accoglierli nei centri di accoglienza, adoperando le case svuotate dall’emigrazione nel nord dell’Italia o all’estero.

L’inclusione lavorativa degli immigrati e degli autoctoni è stata promossa attraverso l’artigianato, la ripresa dell’agro-alimentare, l’ecoturismo e mirate azioni di integrazione socio-culturali.

A Riace (e sulle sue orme altri comuni come Petruro Irpino in Campania), la presenza dei migranti è stata pensata come un’opportunità per immaginare il loro futuro sul posto, promuovendo la ripresa del primario per mezzo del rilancio di alcune colture e la vendita anche diretta dei produttori sul mercato locale, ampliando le attività artigianali e riprendendo antichi mestieri, come la tessitura, la telaiatura, la produzione di oggetti tipici e di uso comune esclusivamente con materiali locali.

La raccolta differenziata è stata effettuata con reimpiego degli asini e in contemporanea sono state incentivate iniziative di ecoturismo (destinazione a visiting di appartamenti vuoti, promozione di percorsi di visita al paesaggio e ai luoghi di pregio storico-culturale) e l’organizzazione di eventi-richiamo legati alla cultura locale (festival su cultura popolare e letteratura calabrese, musica popolare, cicli di seminari su migrazione e accoglienza, neomeridionalismo, innovazioni amministrative, sviluppo del Sud e contesto locale).

Presupponendo che una buona società sia il frutto e di un mercato che ben funzioni e della solidarietà tra i membri, Riace si è contraddistinta per un mercato fondato sull’umanesimo e per una economia basata sulle risorse civili.

Lucano ha così recuperato una categoria, quella della fraternità, riportandola nella sfera pubblica e dentro il mercato. Insomma, una idea di società autodeterminata e capace di autogovernarsi attraverso un mondo di relazioni volontarie, cooperanti e non mercificate. “La collettività si fonda su una diminuzione della personalità, la comunità sull’aumento e la conferma della personalità nella reciprocità” (M. Buber, Il principio dialogico).

Da un’accoglienza improvvisata siamo passati prima al Programma nazionale asilo (Pna), poi al Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar), abbiamo chiesto altri fondi e riattivato altre abitazioni. Nonostante la presenza dei Bronzi il turismo a Riace ha sempre faticato a decollare. L’accoglienza invece ha appassionato tante persone, e così abbiamo cominciato a metter su anche laboratori artigianali, per far collaborare i nostri cittadini con i migranti. Facendo lavorare con successo tante persone alla ristrutturazione delle case, e quindi del centro storico, ci ha messo a confronto anche con la speculazione edilizia” (L’argine, Modelli di accoglienza in Italia e in Europa).

Per supplire ai ritardi dei versamenti ministeriali per i progetti Sprar fu ideato il metodo della creazione di una moneta locale (bonus) e, nello stesso tempo, furono ideate le borse lavoro, per cui, nei laboratori artigianali venivano impiegate una persona del luogo e un borsista straniero, che percepiva circa 600 euro al mese. Queste due strade congiunte hanno permesso al sindaco di Riace di ampliare attività già avviate e di favorire le nuove. Con l’arrivo di bambini, ragazzi e nuovi nati, riaprivano anche la scuola e l’asilo nido.

Per Amartya Sen lo sviluppo umano «non può davvero essere concepito come il processo di incremento di oggetti di uso inanimato, come l’aumento del Pil procapite, lo sviluppo industriale, l’innovazione tecnologica o la modernizzazione sociale. Naturalmente si tratta di conquiste notevoli, spesso cruciali, ma il loro valore deve essere fatto dipendere dall’effetto che producono sulle possibilità di vita e sulle libertà delle persone» (Sen, 2000).

L’introduzione di bonus e borse di lavoro permisero a Mimmo Lucano di sviluppare il ‘modello Riace‘, per le cui innovazioni è stato, infatti, considerato fra i 50 uomini più influenti al mondo del 2016.

A Riace, l’economia è stata vista come luogo di civiltà e come uno strumento di incivilimento per migliorare il buon vivere delle persone. Unendo leggi giuste, commerci e forme di socialità tra gli uomini è stato possibile il raggiungimento della “pubblica felicità”, dove l’aggettivo “pubblico” si riferisce alla natura puramente sociale della felicità, non legata ad alcuno intervento del governo ma goduta solo con e grazie agli altri, non da soli.

«Fatigate per il vostro interesse; niuno uomo potrebbe operare altrimenti, che per la sua felicità; sarebbe un uomo meno uomo: ma non vogliate fare l’altrui miseria; e se potete, e quanto potete, studiatevi di far gli altri felici. Quanto più si opera per interesse, tanto più, purché non si sia pazzi, si debb’esser virtuosi. È legge dell’universo che non si può far la nostra felicità senza far quella degli altri» (cit. Genovesi, 1962[1765]: 449).

Un’economia civile basata all’interno della vita dove il mercato diventa espressione delle leggi che regolano la società: «in natura queste parole giusto, onesto, virtù, utile, interesse non si possono se non istoltamente disgiungere» (Genovesi, 1795[1766]: 49). Nella lettura di Genovesi e dell’economia civile, scienza, tecnologia e meccanica, andavano concepite come mezzi di incivilimento, strumenti per migliorare il benessere laddove le relazioni economiche di mercato come i rapporti di mutua assistenza possono essere realizzabili unicamente attraverso la reciprocità, elemento che ci distingue dagli animali (anch’essi esseri socievoli).

Il 2 ottobre 2018, Mimmo Lucano fu tradotto agli arresti domiciliari con l’accusa di istigazione dell’immigrazione clandestina.
Nella circolare in cui si comunicò la chiusura del progetto, il ministero dell’interno contestò a Riace di aver accumulato 34 punti di penalità nella scheda di valutazione (la revoca totale del contributo può essere disposta in presenza di una decurtazione di punteggio compresa tra 14 e 20 punti) per irregolarità nella rendicontazione e standard troppo bassi rispetto a quelli previsti dalle linee guida dello Sprar. Accusò il progetto di Riace di aver prolungato la permanenza dei richiedenti asilo oltre il termine previsto e infine di aver usato al posto dei soldi dei buoni.

Si contestò, in sintesi, di aver sviluppato un modello di economia a carattere municipale e autonoma dalle leggi del mercato globale.

Che il modello Riace fosse assolutamente encomiabile negli intenti e anche negli esiti del processo di integrazione è circostanza che traspare anche dai più critici tra i monitoraggi compiuti”.

Queste le parole del Consiglio di Stato che annulla il provvedimento del ministero dell’Interno che aveva escluso Riace dallo Sprar, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. 1

  1. Per leggere la sentenza completa https://estatoilvento.it/2020/06/12/sentenza-del-28-maggio-2020-del-consiglio-di-stato-su-riace/

Vanna D'Ambrosio

Conseguita la laurea in Filosofia presso l’Università di Napoli Federico II, ho continuato gli studi in interculturalità e giornalismo. Ho lavorato come operatrice sociale nei centri di accoglienza per immigrati, come descritto nella rubrica “Il punto di vista dell’operatore”. Da attivista e freelance, ho fotografato le resistenze nei ghetti italiani ed europei. Le mie ricerche si concentrano tuttora sulle teorie del confine.