Cosa succede una volta che una persona migrante sopravvive al viaggio in mare o alla traversata del fiume Evros? Una volta, cioè, che riesce a sorpassare il confine greco(UE)-turco? Cosa succede una volta che una persona migrante ha messo finalmente piede sul territorio europeo, presunta meta di rifugio, tranquillità e nuove occasioni?
In realtà, la sfida è ancora tutta da giocare. Se gli elementi della natura, l’accordo della vergogna (Ue-Turchia) e i confini militarizzati non sono riusciti a fermare questa persona, ora è il turno delle procedure legislative e dell’intricata macchina della burocrazia.
In questo articolo la volontaria Chiara Martini di One Bridge to Idomeni, che a febbraio è stata al campo profughi di Diavata, vicino a Salonicco, insieme all’associazione La Luna di Vasilika, ci spiega quale nuovo viaggio aspetta le persone che vogliono fare richiesta d’asilo in Grecia. Un viaggio il cui esito è troppo spesso determinato dagli umori dei governi, dalla negligenza nelle procedure e dal caso: sì, perché se arrivi sulle isole o sulla terraferma, l’accoglienza potrebbe essere diversa.
Sommario
– La legge del 2016
– L’evoluzione della crisi migratoria e la nuova legge del 2019
– La situazione ad oggi
– Scarica l’approfondimento
Il sistema di asilo in Grecia, di Chiara Martini
Link utili
– One Bridge to Idomeni
– La Luna di Vasilika