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Decolonizzare l’antirazzismo. Per una critica della cattiva coscienza bianca

Un libro di Tommaso Palmi

Decolonizzare l’antirazzismo
Per una critica della cattiva coscienza bianca
Tommaso Palmi

In una fase storica in cui il dibattito sul razzismo torna prepotentemente al centro dell’arena politica, il volume si propone di analizzarlo come elemento connaturato ai rapporti di produzione capitalistici e al progetto coloniale che li accompagna. È quindi netta la discontinuità con le narrazioni prevalenti che relegano il razzismo a fenomeno puramente culturale o psicologico, oppure a mera conseguenza della crisi economica o dei nuovi flussi migratori internazionali.

Con approcci diversi, studiose e studiosi antirazzisti di livello internazionale spiegano invece come razza e processi di razzializzazione strutturino storicamente lo sviluppo del capitalismo, evidenziando i caratteri intrinsecamente coloniali della narrazione europea e del lessico umanitario di sinistra.

Dopo una breve panoramica del curatore, Miguel Mellino analizza la genealogia del razzismo tra neoliberismo e sovranismo, per mostrare la crisi dell’antirazzismo europeo; Anna Curcio, a partire dalle narrazioni coloniali e sul Sud, delinea la doppia frattura del razzismo in Italia; Jamila Mascat discute l’articolazione di razza e genere a partire dalle tesi sul capitalismo razziale; Alvise Sbraccia riflette sul ruolo della criminologia coloniale nei processi di stigmatizzazione dei soggetti razzializzati; Dhanveer Singh Brar tematizza il concetto di blackness e le forme di resistenza. Infine, con radicalità Houria Bouteldja, del Partito degli Indigeni della Repubblica, propone un discorso antirazzista decoloniale.

Tommaso Palmi
laureato in Scienze Politiche e laureando in Geografia e processi territoriali all’Università di Bologna, fa parte del collettivo Hobo e della redazione di Commonware.