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Gambia – La legislazione del Paese ha un carattere marcatamente omofobo

Corte di Cassazione, ordinanza n. 16401 del 30 luglio 2020

Con l’ordinanza n. 16401/2020 depositata il 30/07/2020, la Suprema Corte accoglie il ricorso presentato da un richiedente asilo proveniente dal Gambia, il quale aveva lamentato persecuzioni dovute al suo orientamento sessuale.

La Corte, in particolare, evidenzia la necessità di prestare “specialissima attenzione nel valutare in modo approfondito tutti gli aspetti rilevanti della vicenda concretamente portata all’esame del giudice”, a fronte del carattere omofobo della legislazione gambiana.

Il Tribunale di Ancona aveva respinto il ricorso proposto contro la decisione di rigetto della Commissione territoriale di Ancona ma nel far ciò, osserva la Corte di Cassazione, “non ha proprio affrontato il tema specifico dell’orientamento omosessuale, limitandosi a svolgere una serie di considerazioni meramente generiche sul tema – che già in sé stesso risulta di solo genere – sul rispetto dei ‘diritti umani’. In quanto tali, queste osservazioni rimangono del tutto estranee al problema di omosessualità che è stato introdotto dal ricorrente e alla normativa di legge gambiana espressamente richiamata dallo stesso, come fortemente punitiva di detto orientamento. Laddove, per contro, se non altro il carattere omofobo della legislazione gambiana avrebbe dovuto sollecitare una specialissima attenzione nel valutare in modo approfondito tutti gli aspetti rilevanti della vicenda concretamente portata all’esame del giudice”.
Alla luce dell’art. 8 d.lgs. 251/2007, ribadisce la Suprema Corte, in ogni caso “a risultare decisivo al riguardo è l’appartenenza a un gruppo sociale connotato da un dato orientamento sessuale, non già, in sé e per sé, l’orientamento sessuale proprio del singolo. A contare, cioè, è il riflesso sociale, come identificativo di un’appartenenza a un gruppo e, dunque, come comunque ricomprensivo del singolo dell’ambito dello stesso (Cass., 4 febbraio 2020, n. 2458)”.

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Corte di Cassazione, ordinanza n. 16401 del 30 luglio 2020