Centinaia di persone provenienti dalla Tunisia sono in quarantena sulla nave SNAV di fronte al porto di Augusta: uomini, donne e bambini temono di essere rimpatriati e che oggi ci comunicano – riporta la campagna LasciateCIEntrare – di aver iniziato da ieri, giovedì 8 ottobre, uno sciopero della fame.
Siamo in contatto con loro e divulghiamo il loro appello, chiedendo di essere solidali con chi sta lottando per la libertà e dopo tante sofferenze, e quest’ulteriore trattenimento che si prolunga in maniera illegittima, chiede Diritti e di essere rispettato in quanto essere umano.
In Tunisia ci stiamo trovando di fronte ad enormi difficoltà tra marginalizzazione e povertà. Siamo partiti per cercare una vita migliore, rischiando la vita, per poter garantire ai nostri figli un futuro migliore, che permetta loro di mangiare ogni giorno, studiare e non vivere in strada. Molti non trovano nemmeno le cure in Tunisia. Il nostro Paese è in difficoltà.
Siamo in questa nave da oltre un mese e siamo da ieri in sciopero della fame perché ci hanno rubato la libertà condannandoci alla pietra al collo per così tanto tempo, anche se siamo risultati negativi già a due controlli solo su questa nave ed eravamo negativi anche arrivati all’hotspot di Lampedusa.
In questa nave i trattamenti sono “malati”, il cibo non è sano, non ci sono posti sufficienti e ci vengono negati i diritti umani più semplici. Se siamo tutti negativi, anche al secondo controllo perché siamo ancora dentro questa nave? Perché non viene rispettata la nostra richiesta di protezione?
Per approfondire la situazione sulle cosiddette “navi quarantena” consigliamo l’articolo di Yasmine Accardo della campagna LasciateCIEntrare (clicca qui) e l’analisi di Open Migration (clicca qui).