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Anche i giudici ufficializzano la pericolosità dei CPR

Tribunale di Lecce, decreto del 3 dicembre 2020

Il Giudice non convalida il fermo di un cittadino tunisino richiedente asilo, trattenuto (sulla base di un provvedimento emesso del Questore di Agrigento) presso il CPR di Brindisi Restinco.
Il ricorrente nel dichiararsi omosessuale evidenzia come quel luogo di detenzione possa essere pericoloso per la sua incolumità. Il giudice nell’accogliere questi timori e di conseguenza non convalidando il trattenimento riconosce di fatto la pericolosità dei Cpr.
Attenzione però a dare una lettura superficiale a questa sentenza, perché qualcuno potrebbe pensare che la pericolosità del luogo sia data dagli altri trattenuti che potrebbero in qualche modo nuocere al richiedente per il suo orientamento sessuale. In realtà la pericolosità dei Centri di Permanenza per il Rimpatrio non è determinata da chi vi è detenuto, nella maggior parte dei casi ingiustamente, ma dalle condizioni igenico sanitarie e dalla totale assenza di diritti.
Sono molte le pubblicazioni, gli articoli e finanche le sentenze che evidenziano come i CPR siano luoghi non sicuri, a tal punto da divenire da luoghi di “custodia” a luoghi di morte 1.
Alcuni esempi:

* Bari, confermata la lesione della dignità delle persone all’interno del CIE (Corte di Appello di Bari, sentenza n. 2020 del 30 novembre 2020).

* Non ci guarda più nessuno”: detenzione migrante e Covid-19 in Italia

* CPR a Macomer, la denuncia di LasciateCIEntrare e Asgi: “I Cpr devono essere chiusi”

* La Malapena: un libro sulla detenzione amministrativa nei Cpr

Sullo scandalo giuridico ed economico dei CPR (C.P.T. e C.I.E. in passato) si sono succeduti governi di diverso orientamento politico, ma nessuno di essi ha mai avuto il coraggio di metterli seriamente in discussione e, nonostante la palese violazione dei diritti, certificata anche dai tribunali italiani, chiuderli definitivamente.

– Scarica il decreto
Tribunale di Lecce, decreto del 3 dicembre 2020

  1. https://www.meltingpot.org/Morti-e-proteste-nei-CPR-Ma-il-Ministro-e-il-Governo-non-se.html