Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza
/

ASGI: Le criticità del patto europeo migrazione e asilo alla luce del contesto italiano

In un documento segnalati al Governo i tre punti critici contenuti nel Patto

Ingresso dell'hotspot di Taranto in Puglia

Il nuovo Patto sull’asilo e le migrazioni, presentato dalla Commissione europea a settembre, comprende una proposta per una procedura di asilo alle frontiere più rapida, nonché un meccanismo di screening prima dell’ingresso.

Da più parti sono già state segnalate preoccupazioni rispetto ai rischi evidenti di violazioni dei diritti umani, ribaditi in una recente proposta di risoluzione votata martedì 12 gennaio 2021 dagli Europarlamentari della Commissione Libertà civili Giustizia e Diritto interno (LIBE) .

I paesi dell’Unione europea, tuttavia, stanno ancora negoziando i contenuti del patto europeo su migrazione e asilo e il Portogallo, che ha inaugurato il semestre di presidenza al Consiglio dell’Unione europea, ha avviato una serie di colloqui sulla migrazione. Il ministro degli interni portoghese, Eduardo Cabrita, sta incontrando rappresentanti di Grecia, Spagna, Malta, Italia e il 28 e 29 gennaio, sarà Lisbona, dove si terrà un incontro informale tra i Ministri della Giustizia e degli Affari interni per discutere le strategie europee in relazione al Nuovo Patto su Migrazione e Asilo.

In vista di questi incontri, abbiamo ritenuto opportuno segnalare ai rappresentanti del Governo e del Ministero dell’Interno italiano in un documento tre punti critici contenuti nel Patto.

Scopo del documento è evidenziare le principali criticità dei meccanismi individuati dal Patto alla luce di quanto già avviene nel contesto Italiano e proporre le modifiche necessarie a implementare un sistema che assicuri il rispetto dei diritti fondamentali dei richiedenti asilo e una procedura equa ed efficiente di esame delle domande di protezione.

Cosa succederà se verranno attuate le misure indicate nel Patto europeo sull’Immigrazione:

1. Se verrà attuata la misura di screening per valutare il richiedente asilo, questo strumento graverà esclusivamente sui paesi alle frontiere europee, e si rischierà una formalizzazione del sistema hotspot, che porta a gravi violazioni quali il trattenimento arbitrario e l’esclusione dal diritto di asilo.

2. Non essendo previsto un generale e vincolante principio di redistribuzione dei richiedenti asilo tra i paesi membri e non venendo modificato il criterio che attribuisce la competenza di esaminare le domande di asilo al Paese di primo ingresso, ma prevedendone l’applicazione anche ai minori stranieri non accompagnati, non si affrontano le criticità rilevate negli ultimi anni, non riformando adeguatamente il Regolamento Dublino.

3. Predisponendo inoltre dei meccanismi di gestione di “crisi migratoria” saranno ampie le possibilità di deroga alle garanzie procedurali, comportando una situazione di non diritto in cui i cittadini stranieri sono esposti ad elevati rischi di detenzione e refoulement.

Rilevantissimi, dunque, i passi indietro che vengono fatti rispetto al testo di riforma del Regolamento Dublino che era stato approvato nel 2017 dal Parlamento europeo. Oltre alla mancata eliminazione del criterio del Paese di primo ingresso, si eliminano le attuali opzioni, seppure discrezionali, che consentono ad uno Stato di assumere la competenza di una domanda di asilo per ragioni umanitarie o per altre ragioni e scompare del tutto l’ipotesi di sponsorizzazione del richiedente da parte di un ente accreditato voluta dal Parlamento UE nella scorsa legislatura .

Tali previsioni, così come l’introduzione della procedura di frontiera obbligatoria, comportano una crescente frammentazione del diritto di asilo, che diventa cangiante e multiforme, variando in base a chi presenta la domanda, dove e quando la presenta. Infine la sospensione della registrazione delle domande di asilo si porrebbe in irrimediabile contrasto col diritto di asilo costituzionalmente garantito dall’art. 10, comma 3 Cost., diritto direttamente e immediatamente azionabile che comporta anche il diritto di accedere provvisoriamente al territorio e di fare accertare la condizione che legittima il diritto.

Per approfondire le criticità si rimanda al documento completo.

– Leggi “Il nuovo Patto europeo su migrazione e asilo. Le criticità alla luce del contesto italiano

ASGI - Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione

Nata dall'intenzione di condividere la normativa nascente in tema d’immigrazione da un gruppo di avvocati, giuristi e studiosi, l’ASGI ha, nel tempo, contribuito con suoi documenti all'elaborazione dei testi normativi statali e comunitari in materia di immigrazione, asilo e cittadinanza, promuovendo nel dibattito politico-parlamentare e nell’operato dei pubblici poteri la tutela dei diritti nei confronti degli stranieri ( continua » )