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L’evoluzione del ruolo di Frontex nella gestione delle frontiere esterne dell’Unione Europea

Tesi di laurea magistrale di Elena Scquizzato

Abstract

L’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, meglio nota come FRONTEX, ha assunto nel corso degli anni, come testimonia l’esponenziale incremento di budget 1 attribuitole, un ruolo sempre più preminente nella gestione delle frontiere esterne dell’Unione europea.

L’obiettivo che questa tesi si propone è, pertanto, quello di analizzare l’evoluzione del ruolo di FRONTEX, contestualizzandone, specificatamente, lo sviluppo, nell’ambito degli avvenimenti che hanno caratterizzato l’ultimo ventennio della storia europea.

L’analisi in parola si sviluppa, tuttavia, a partire dall’emersione, conseguente all’entrata in vigore dell’Accordo di Schengen, del concetto di “frontiera esterna” dell’Unione europea e prosegue, indi, analizzando le configurazioni inizialmente sperimentate dall’Unione per la gestione delle frontiere comuni.

Il primo capitolo approfondisce, in seguito, le insufficienze della cooperazione a carattere intergovernativo ed analizza la scelta di creare, a fronte del propagarsi di molteplici istanze securitarie, una struttura a carattere sovranazionale, sia pur di mero supporto alle prerogative degli Stati membri.

Il sopracitato capitolo si conclude, quindi, con l’analisi della struttura organizzativa e delle competenze attribuite alla nascente Agenzia ai sensi del Regolamento n. 2007/2004, con particolare attenzione al tema, più volte richiamato nel corso dell’elaborato, della trasparenza nelle attività di FRONTEX.

Il secondo capitolo, segnatamente dedicato all’evoluzione del ruolo dell’Agenzia, si apre con l’analisi della prima riforma, avvenuta con l’approvazione del Regolamento n. 863/2007, la quale ha previsto, tra l’altro, la possibilità per uno Stato membro soggetto a pressioni eccezionali di richiedere all’Agenzia l’invio di una o più squadre di intervento rapido alle frontiere.

In seguito all’entrata in vigore del Trattato di Lisbona, facente esplicito riferimento alla gestione integrata delle frontiere, il Regolamento n. 1168/2011 ha, quindi, ulteriormente esteso il mandato di FRONTEX, prevedendo, tra l’altro, il distacco di personale degli Stati membri in modo più o meno permanente e successivamente, con lo sviluppo dei sistemi informativi, incaricando l’agenzia della gestione di un sistema europeo di sorveglianza delle frontiere (EUROSUR).

L’assetto originario di FRONTEX, seppur rafforzato dalle suddette riforme, è rimasto, tuttavia, immutato sino alla riforma introdotta dal Regolamento n. 2016/1624, frutto della crisi migratoria, con cui l’Agenzia è divenuta il fulcro di un sistema che collega tra loro il livello nazionale con quello sovranazionale.

L’analisi in parola mette, tuttavia, in luce la limitata rilevanza di tale modifica, soprattutto se paragonata alle previsioni introdotte dal Regolamento 2019/1896, con cui, tra l’altro, si è portata a compimento l’antica idea di creare un corpo permanente di guardie di frontiera.

L’ultimo capitolo di questa tesi è, infine, dedicato allo sviluppo delle garanzie a tutela dei diritti fondamentali da parte dell’Agenzia.

A fronte della totale assenza di riferimenti alla tutela dei diritti fondamentali all’interno della disciplina istitutiva di FRONTEX, il Regolamento n. 1168/2011 ha quindi previsto, sulla scorta delle numerose critiche ricevute, l’introduzione di due meccanismi di monitoraggio delle attività dell’Agenzia, quali il Forum Consultivo e il Responsabile dei diritti fondamentali. Stante il carattere esclusivamente interno di tali organi, il Mediatore europeo ha, poi, auspicato l’introduzione di un meccanismo di reclamo individuale, avvenuta con il Regolamento n. 2016/1624.

Il capitolo si conclude, quindi, con un’analisi critica di tale strumento, anche in relazione ai persistenti dubbi circa l’accountability dell’Agenzia, i quali risultano addirittura amplificati dalla notevole espansione delle competenze di FRONTEX.
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  1. “(…) da quota 6,3 milioni di euro circa nel 2005 si è passati a 333 milioni nel 2019, più 5.185%. Un balzo minimo se paragonato alle previsioni per il periodo 2021-2027 contenute nel nuovo regolamento dell’Agenzia (…): 1,1 miliardi di euro nel 2021 e poi ancora su, fino a toccare 1,9 miliardi nel solo 2025”, come si legge in https://altreconomia.it/nuovo-bilancio-frontex