Nella trasmissione di oggi, grazie alla disponibilità delle e dei nostri ospiti, tratteremo diversi argomenti: dal tema della sicurezza urbana e del Daspo alle vicende legate a Frontex, alla drammatica situazione delle persone in transito nell’area balcanica.
Radio Melting Pot: la trasmissione del 6 febbraio 2021
Le interviste complete della trasmissione saranno poi disponibili integralmente su meltingpot.org.
Il decreto Lamorgese è intervenuto recentemente sui decreti sicurezza apportando delle modifiche non solo all’ambito dell’immigrazione, particolarmente discusso, ma anche a quello della sicurezza urbana. Nonostante l’intervento normativo sia stato per lo più peggiorativo e, di riflesso, abbia inciso sulle vite delle persone migranti, a queste novità non è stato dato il giusto rilievo nel dibattito pubblico.
Ne discutiamo quindi con Rossella Selmini, professoressa di criminologia all’Università di Bologna, ricercatrice specializzata sul tema e membro del comitato di direzione di Studi sulla Questione Criminale.
L’intervista è stata curata da Laura Angius, Elena Campione e Federica Torta.
Rossella Selmini, professoressa di criminologia all’Università di Bologna
Vi proponiamo alcuni minuti dell’intervista a Giuseppe Campesi dell’Università di Bari, autore del libro “Polizia della frontiera. Frontex e la produzione dello spazio europeo”. Il professor Campesi, in questa intervista ci parla non solo delle ultime polemiche innescate dall’operato di Frontex, ma affronta, più in generale, la storia e lo sviluppo che ha avuto l’Agenzia Europea nella gestione dei confini marittimi.
L’intervista è stata curata da Arturo Raffaele Covella.
Giuseppe Campesi, Università degli studi di Bari
Maddalena Avon da 5 anni vive a Zagabria, in Croazia, dove lavora per l’ONG Centro Studi per la Pace che si occupa, oltre ad altri temi, di asilo, inclusione e in particolare dei confini e dell’accesso all’asilo per le persone migranti. In questa intervista ci racconta il lavoro di chi supporta attivamente i migranti e testimonia e denuncia il trattamento inumano che le persone vivono ogni giorno sulla rotta balcanica, nelle violenze sistematiche e sistemiche.
L’intervista è a cura di Anna Toniolo.
Maddalena Avon, Centro studi per la pace di Zagabria
Come dare una risposta collettiva e transazionale a ciò che sta succedendo nella regione balcanica? Questa la riflessione con la quale la campagna Lesvos calling, l’associazione Linea d’ombra e Strada Si.cura hanno invitato attiviste e attivisti a discutere giovedì 4 febbraio. Ascolteremo il resoconto di questa assemblea da Francesco Sartori di Lesvos calling intervistato da Eleonora Sodini.
Circa la metà della popolazione che svolge lavoro ambulante è di cittadinanza straniera. Anche se in possesso di una licenza, i lavoratori ambulanti faticano a trovare spazi in città, a causa di politiche urbane di divieti, repressione e sgomberi. Questa attività è denigrata, se non criminalizzata, e definita con un lessico e azioni che rispondono a logiche securitarie e di decoro urbano.
Ne parliamo con Gennaro Avallone, docente dell’Università di Salerno e Daouda Niang, presidente dell’associazione dei senegalesi di Salerno, che hanno curato il libro “Vivere non è un reato. Lavoro ambulante e diritto alla città”.
L’Intervista è stata realizzata da Alessandra Pelliccia e Serena La Marca.
Gennaro Avallone, docente dell’Università di Salerno e Daouda Niang, presidente dell’associazione senegalesi di Salerno
“Ghiaccio” è il primo documentario di Tomaso Clavarino, fotografo che lavora per diversi media internazionali come Washington Post, Guardian, Repubblica.
“Ghiaccio” racconta la vita di sei ragazzi Kebba, James, Edward, Seedia, Lamin e Joseph che hanno fondato la prima squadra di curling di rifugiati, l’Africa First Curling Team e che vengono ammessi al campionato nazionale pur non essendo cittadini europei. La loro storia si alterna con la burocrazia e le decisioni della commissione territoriale sulle loro domande di protezione internazionale.
L’intervista al regista Tomaso Clavarino è stata curata da Carla Congiu.
Tomaso Clavarino, regista di “Ghiaccio – Il documentario”
Alidad Shiri è un rifugiato di origine afghana, giornalista, scrittore e collaboratore dell’UNHCR. Vive in Alto-Adige dal 2015 e studia Filosofia all’università di Trento.
Da alcuni anni gira l’Italia per raccontare la storia del viaggio che ha dovuto affrontare dopo essere scappato dall’Afghanistan a soli 10 anni. Il suo scopo è quello di sensibilizzare le persone, ma anche quello di riprendere lo spazio che gli spetta nel dibattito intorno alle migrazioni, dove le voci dei migranti sono quasi sempre assenti. Ascoltiamo la sua testimonianza raccolta per Radio Melting Pot da Chiara Zannelli.
Alidad Shiri, rifugiato afghano e giornalista in Italia
Radio Melting Pot
Laboratorio radiofonico per la promozione dei diritti di cittadinanza
Laboratoire radiophonique pour la promotion des droits de citoyenneté
Radio laboratory for the promotion of citizenship rights
Hanno condotto in studio: Anna, Eleonora, Barbara e Serena
Alla regia e alla post produzione: Pino
Redazione musicale: Jerry e Simon
Un ringraziamento particolare alle e agli ospiti che sono intervenuti nella trasmissione.
Radio Melting Pot è in podcast sul sito meltingpot.org e in onda su Radio Sherwood e sul sito sherwood.it.
E’ un progetto promosso da Melting Pot Europa in collaborazione con Open Your Borders, un’associazione che opera nella città di Padova e ParoleInMovimento, una scuola di italiano libera e gratuita attiva a Venezia.
La realizzazione tecnica delle trasmissioni è curata da Radio Sherwood.