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Isola di Lesvos: sgomberato il campo di Kara Tepe

Le persone sono state trasferite a Moria 2: l'ennesimo assurdo abuso

Nelle foto il campo di Moria 2

Mitilene – All’alba di questa mattina le ultime persone rimaste nel campo di Kara Tepe sono state trasferite nel vicino campo di Mavrovouni (Moria 2), sorto come provisional camp dopo l’incendio di Moria. I quasi 400 residenti, per lo più persone vulnerabili e famiglie con neonati, hanno dovuto lasciare forzatamente i container nei quali vivevano per spostarsi nelle tende UNHCR di Moria 2, esposte a vento, pioggia e sole cocente. Le persone che vivevano a Kara Tepe provenivano per la maggior parte da Pikpa, esperimento di autogestione e solidarietà sgomberato lo scorso 30 ottobre.
Appare evidente quindi l’intento delle autorità greche: smantellare tutte le altre strutture presenti a Lesvos per accentrare personale e risorse in un unico campo, più facile da sorvegliare e gestire.

L’organizzazione The Hope Project, presente sull’isola dal 2015, rende pubblico con una nota su Facebook che a partire da agosto tutti i richiedenti asilo che non vivono nel campo perderanno il diritto a ricevere assistenza finanziaria (che attualmente ammonta a circa 70€ al mese).

Questo meccanismo di fatto obbliga le persone a stare nel campo, e impedisce loro di creare percorsi di autonomia al di fuori di esso.

Sebbene le proposte per il nuovo Patto per l’Asilo e l’Immigrazione UE prevedano particolari tutele per le persone vulnerabili, ancora una volta appare evidente come la priorità sia quella di confinare e bloccare migliaia di persone all’interno di campi di detenzione.