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Protezione speciale al cittadino egiziano in Italia da 40 anni: il rimpatrio gli causerebbe un danno inimmaginabile

Tribunale di Campobasso, decreto gennaio 2021

Il Tribunale di Campobasso riconosce la protezione speciale ad un cittadino egiziano.
Il Giudice premesso che trova piena applicazione il D.L. nr. 130/2020, convertito con modificazioni dalla L. 173 del 18 dicembre 2020, specifica che “alla luce dell’attuale quadro normativo, la doglianza sollevata dal ricorrente non potrà essere il mancato riconoscimento della protezione umanitaria, nella formulazione precedente all’D.L. 113 del 2018, convertito in Legge, bensì – alla luce del su citato art. 15 – il riconoscimento della nuova protezione speciale“.

Riguardo alle motivazioni per i quali sussistono gli elementi per il riconoscimento della nuova forma di Protezione: “(…) il ricorrente è in Italia dal 1981, quindi da ben 40 anni, e nonostante la momentanea assenza di documenti che l’hanno spinto ad avanzare richiesta di protezione internazionale, si può plausibilmente affermare che il rientro in Egitto causerebbe allo stesso un danno inimmaginabile, avendo trascorso nel nostro territorio quasi il doppio del periodo di vita trascorso in Egitto, e interromperebbe un percorso di vita in Italia comunque migliorativo e ormai stabile. Inoltre, dalla documentazione in atti si evince che nel corso degli anni qui trascorsi, il ricorrente abbia quasi sempre avuto un’occupazione, tanto da intentare una causa civile nei confronti di un datore di lavoro che ne ha sfruttato la manodopera, dimostrando con ciò un effettivo inserimento socio-culturale in Italia.
In ultimo, se è pur vero che un eventuale rimpatrio in Egitto non costituirebbe pericolo di illegittimo imprigionamento, è anche vero che non avendo lo stesso documenti che ne attestino la nazionalità ed avendo lasciato il paese da così tanti anni, i disagi sociali ed economici cui potrebbe incorrere sono incalcolabili
“.

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Tribunale di Campobasso, decreto gennaio 2021