Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza
/

Di nuovo in viaggio contro il buio delle frontiere che uccidono

Dal 17 al 24 luglio la carovana Canarie 2021, per i diritti delle persone in movimento

Photo credit: Mattia Iannacone (Tenerife, 26 giugno 2021)

Per il terzo anno consecutivo Carovane Migranti e Caravana Abriendo Fronteras si uniscono in un’unica grande carovana europea, mettendosi in viaggio ancora una volta per reclamare il diritto alla migrazione, denunciare le violazioni contro le persone migranti in transito e creare reti di solidarietà transnazionale.

Ogni frontiera è mortale e noi combatteremo contro le politiche di morte e la deportazione forzata, per la libertà di movimento” è il motto del nostro testimone e da anni compagno di carovane, Imed Soltani della Terre Pour Tous aTunisi.

La scorsa estate la carovana avrebbe dovuto percorrere la rotta balcanica, partendo da Trieste fino a Sarajevo; a causa della pandemia di Covid-19 ciò non è stato possibile; si sono organizzate quindi singole tappe sul territorio del nord Italia, lasciando Trieste come tappa principale, in quanto luogo di confine dove i sopravvissuti alle terribili violenze che si consumano lungo la rotta balcanica, arrivano stremati in cerca di protezione. Quella protezione che l’Unione Europea nella maggior parte dei casi nega, barricandosi sempre di più dietro le proprie frontiere.

Quest’anno il territorio prescelto sono le isole Canarie: le prime tappe saranno sull’Isola di Gran Canaria, mentre l’ultima parte del viaggio si svolgerà sull’isola di Tenerife. “Anche queste isole sono diventate vere e proprie tombe per immigrati provenienti dal Marocco e dall’Africa subsahariana, così come il Mediterraneo è il cimitero di chi tenta di approdare sulle coste italiane” è l’immediato paragone che illustra Imed Soltani alla vigilia della partenza.

La carovana partirà il 18 luglio da Las Palmas e si concluderà a La Laguna.

Come negli anni passati le mete principali, dove avranno luogo manifestazioni, iniziative e assemblee, saranno i CIE delle due isole, il porto di Arguineguín, Gran Canaria (dal quale partono le principali operazioni di salvamento in mare), la ex base militare “Canaria 50” che nel 2021 si è trasformata in un centro d’accoglienza, gestito dalla Croce Rossa e criticato ampiamente per le condizioni di igiene e sovraffollamento al suo interno. Per denunciare le politiche di accoglienza europee e dar voce all’accoglienza dal basso, scenderemo nelle strade e cammineremo al fianco di isolani e migranti calcando le stesse orme, come pezzetti di uno stesso puzzle che il viaggio può sparpagliare e disperdere ma che nessuna politica di morte potrà mai distruggere.

Con l’avvento della pandemia di Covid-19 e l’inasprimento dei controlli alle frontiere anche tra gli stessi stati dell’Unione Europea, la rotta marittima delle Canarie è purtroppo tornata ad essere una delle rotte più battute e più pericolose. La traversata dell’oceano dall’Africa occidentale alle isole Canarie ha causato la morte di almeno 1851 persone e la sparizione, si stima, di altre 2000, solo nel 2020.

Carovane Migranti partecipa al viaggio portando con sé i preziosi testimoni dalla Tunisia e dal Messico, come ormai da “tradizione” sin dal 2014, trasformando l’esperienza del cammino comune in cassa di risonanza per le storie di lotta e resistenza di queste persone. La realtà spagnola di Caravana Abriendo Fronteras riesce a muovere, dal 2016, centinaia di attiviste e attivisti, potendo contare su un’ottima organizzazione e programmazione.

Convinti che nel viaggio e nell’incontro germoglino i semi del cambiamento, partiamo gettando nuovamente i cuori oltre gli ostacoli alla ricerca di quelle scintille di umanità e dignità che continuano a brillare indicando la rotta ai viaggiatori anche in mezzo al mare in tempesta e al buio dei confini.