La Corte di Cassazione conferma l’orientamento giurisprudenziale in merito alla corretta valutazione di credibilità del richiedente asilo, soprattutto nei casi dell’orientamento sessuale.
In merito al ricorso di un cittadino del Mali (di Kayes), il quale non era stato ritenuto credibile relativamente all’asserita omosessualità, la Corte ribadisce che la valutazione di credibilità non può basarsi sulla mancata risposta a domande “stereotipate” sull’omosessualità, rinviando al tribunale di Venezia.
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Corte di Cassazione, sentenza n. 13905 del 20 maggio 2021