Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Appello ai governi riuniti al vertice di Parigi: urge evacuazione sicura per migranti a Tripoli!

Alarm Phone e Mediterranea rilanciano l’appello che giunge dalle persone accampate da quasi 50 giorni davanti agli uffici dell’Unhcr

Foto tratta da @RefugeesinLibya

Ci rivolgiamo ai rappresentanti di governo riuniti oggi 12 novembre 2021 a Parigi, nel vertice che ha come tema la situazione in Libia. Nessun processo di stabilizzazione e democratizzazione di un paese martoriato dalle divisioni e dalle contrapposizioni tra milizie interne ed estere, potrà mai realizzarsi senza la piena assunzione di responsabilità degli stati dell’Unione e delle Nazioni Unite sul rispetto dei diritti umani.

Da quasi 50 giorni alcune migliaia di rifugiati migranti sono accampate davanti agli uffici dell’Unhcr a Tripoli, e chiedono a gran voce di essere evacuati verso paesi sicuri, per salvarsi da torture, stupri, violenze di ogni genere alle quali sono sottoposti nei campi di detenzione libici.

Questo appello, già sottoscritto da molte organizzazioni europee della società civile, e al quale molti ancora aderiranno, lo consegniamo a voi che avete il potere di salvare, o quello di condannare a morte degli innocenti.

Prendete le vostre decisioni e rispondetene davanti alla Storia.

Appello urgente per sostenere le proteste dei rifugiati a Tripoli

Migliaia di rifugiati bloccati in Libia stanno manifestando davanti alla sede dell’UNHCR a Tripoli dall’inizio di ottobre 2021. La protesta è nata in seguito ai rastrellamenti di massa e alle catture di rifugiati nei quartieri e nelle case di Tripoli. I manifestanti sono sopravvissuti a violazioni dei diritti umani, torture, detenzioni arbitrarie, persecuzioni ed estorsioni, che avvengono regolarmente in Libia. Molti sono anche i sopravvissuti alle deportazioni verso la Libia.

L’opinione pubblica mondiale, così come gli Stati membri e le Istituzioni dell’Unione Europea, sono tutti ben consapevoli di queste atrocità. Di fronte a questa situazione, che dura ormai da troppi anni, i rifugiati di Tripoli hanno deciso di auto-organizzarsi e far sentire la loro voce: chiedono la fine di queste violenze e l’immediata evacuazione in un luogo sicuro. Sfidano la paura e il rischio di una repressione violenta e fanno sentire la loro lotta per la libertà in tutto il mondo.

I rifugiati in lotta a Tripoli affermano:

Chiediamo alle Autorità e al mondo intero di riconoscerci come esseri umani, di rispettare e proteggere i nostri diritti. E le Autorità libiche dovrebbero rispettare e applicare il diritto internazionale per i richiedenti asilo in Africa. Siamo vittime di guerre civili, siamo in fuga da persecuzioni religiose e politiche, tra di noi ci sono coloro che cercano una vita decente, l’istruzione e la libertà di vivere umanamente. Ma le Autorità italiane e gli Stati membri dell’UE non hanno fatto altro che aggravare le nostre anime dolenti, pagando pubblicamente e di nascosto le autorità libiche e i suoi gruppi di miliziani per ucciderci nel deserto, sul mare e in orribili campi di concentramento. Tutto ciò è una violazione dei diritti umani e un crimine contro l’umanità. La Libia oggi è un cimitero per migliaia di rifugiati innocenti, richiedenti asilo e immigrati in fuga da situazioni insopportabili nei loro paesi d’origine. E l’idea o la volontà politica era ed è pienamente accettata e finanziata dalle Autorità italiane e dagli Stati membri dell’UE. Chiediamo alle Autorità italiane e agli Stati membri dell’UE che versano fondi alla Libia di assicurarsi che le loro azioni e volontà politiche non ci danneggino e violino i nostri diritti. E di assicurarsi che la deportazione forzata nei centri di detenzione libici inumani e poi nei paesi d’origine sia fermata. Li invitiamo anche a collaborare con le Autorità libiche per chiudere tutti i centri di detenzione in Libia e liberare i nostri fratelli e sorelle che sono attualmente detenuti in condizioni disumane, perseguitati, violentati, torturati e uccisi“.

Siamo solidali con i rifugiati in lotta! Con estrema urgenza – insieme a loro – chiediamo l’evacuazione immediata dei rifugiati bloccati in Libia verso Paesi sicuri, in Europa. Molti comuni e città in tutta Europa hanno dichiarato la loro disponibilità ad accogliere i nuovi arrivati e ad offrire loro prospettive di vita dignitosa. Le Istituzioni dell’UE e gli Stati membri, in collaborazione con le organizzazioni internazionali, hanno la responsabilità di porre fine a queste atrocità ora, e hanno abbastanza risorse e capacità per assicurare evacuazioni immediate.

ORA è il momento che la comunità internazionale agisca. Riconoscere i rifugiati che vivono e lottano in Libia come esseri umani. Rispettare i loro diritti e ascoltare le loro richieste.

La conferenza stampa del 28 ottobre con il collegamento da Tripoli