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Emersione / regolarizzazione 2020 – Il Tar sulle prove di presenza in Italia

T.A.R. per l’Umbria, sentenza n. 773 del 28 ottobre 2021

Photo credit: Giovanna Dimitolo (Presidio a Milano, marzo 2021)

Una sentenza del Tar Umbria che accoglie nel merito il ricorso sulle prove di presenza nella sanatoria.
In particolare ritiene che sia il biglietto nominativo del pullman con destinazione Perugia (e passaporto con timbro di ingresso nelle frontiere Schengen in Ungheria apposto in data 06.03.2020) sia le altre prove prodotte (contratto telefonico e STP) rilevano ai fini di dimostrare la presenza anche in quanto espressamente ricomprese nelle FAQ del Ministero. Per quanto riguarda le FAQ poi il Tar sostiene che la Prefettura seppur non vincolata ad accettare le prove di presenza nominate nelle stesse, avrebbe dovuto motivare maggiormente il provvedimento che si discosta dall’interpretazione ministeriale espressa nelle FAQ, quindi sostanzialmente accoglie il ricorso per carenza di motivazione del provvedimento impugnato.

In particolare, sulle FAQ richiama una sentenza del Consiglio di Stato di luglio 2021 in cui si specifica che le FAQ del Ministero “ pur non avendo carattere vincolante, contribuiscono senz’altro a fornire un’utile indicazione di carattere applicativo in ordine alla ratio sottesa alle procedure e agli atti in corso di esame (v. Sez. I, n. 6812/2020). Una volta suggerita, attraverso le FAQ, la ratio propria dell’avviso pubblico, all’amministrazione è consentito discostarsi dalle indicazioni già fornite esclusivamente se è in grado di addurre, in un momento successivo, elementi sostanzialmente decisivi e necessariamente soggetti a uno scrutinio particolarmente severo, anche da parte del giudice, affinché sia evitato il rischio che la discrezionalità amministrativa si converta, con il diverso orientamento amministrativo sopravvenuto, in arbitrio o comunque leda l’affidamento creato nei destinatari delle disposizioni ” (C.d.S., sez. I, 01275 del 20 luglio 2021).
Infine in questo caso il datore di lavoro è morto nelle more del giudizio e abbiamo richiesto la prosecuzione e la non interruzione dello stesso nei confronti della lavoratrice straniera.


Si ringrazia per la segnalazione e il commento l’avv. Federica Remiddi. Il caso è stato seguito insieme all’avv. Giulia Crescini e l’avv. Francesco Lauria.