Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza
//

Più di 7.500 euro di multe ai manifestanti della Caravana Abriendo Fronteras alle Canarie

Ter García , El Salto - 9 dicembre 2021

Photo credit: Dabid Sanchez (El Salto)

La Caravana Abriendo Fronteras, con il sostegno della piattaforma Defender a Quien Defiende, dichiara che una delle multe ammonta a 6.100 euro ed è stata imposta sulla base di profili razzisti.

È il primo anno che la Caravana Abriendo Fronteras porta nelle Canarie le proteste alle politiche migratorie europee ed è la prima volta che la convocazione è sfociata in multe per molte delle persone che hanno partecipato. Più di 7.500 euro di sanzioni nel quadro della Ley Mordaza (legge bavaglio), secondo le denunce che arrivano dai promotori dell’iniziativa e dalla piattaforma Defender a Quien Defiende. Le organizzazioni, che segnalano anche la repressione subita durante le manifestazioni e in generale contro il movimento antirazzista nelle isole, hanno denunciato i fatti di fronte al Defensor del Pueblo, istituzione a cui hanno chiesto che si vigili sull’operato dei corpi e delle forze di sicurezza, che si vietino i profili razzisti nelle politiche di sicurezza, che si prendano misure a garanzia del diritto di manifestare e di riunirsi e che vengano ritirate le sanzioni imposte.

Attraverso sanzioni amministrative, si sono usati meccanismi di “burorrepresión” (repressione amministrativa)”, sottolinea la Caravana Abriendo Fronteras. Tra le varie sanzioni ricevute a seguito della protesta, una raggiunge l’importo di 6.100 euro, in relazione a uno degli appuntamenti dell’iniziativa contro l’organizzazione europea Frontex, che ha avuto luogo lo scorso 20 luglio a Las Palmas. “La persona che ha ricevuto questa sanzione non era stata identificata nel corso dell’azione, il che rivela una chiara profilazione e criminalizzazione dell’attivismo a Gran Canaria”, aggiungono.

La persona che ha ricevuto questa sanzione non era stata identificata nel corso dell’azione, il che rivela una chiara profilazione e criminalizzazione dell’attivismo a Gran Canaria”, sostiene Defender a Quien Defiende.

Oltre alle sanzioni ricevute, la Caravana ricorda le aggressioni subite da parte dei manifestanti durante la protesta che si è svolta il 21 luglio a Santa Cruz de Tenerife. Tre donne sembrano aver subito aggressioni da parte di agenti di polizia e una di loro ha avuto bisogno di cure mediche. Lo stesso giorno, tre persone sono state identificate – due, di cui una “razzializzata”, appartenevano alla stampa – e un’altra è stata trattenuta dopo le cariche, fino a quando il resto dei manifestanti non ha impedito l’accesso con un sit-in pacifico.

L’organizzazione ricorda anche che il giorno dopo, alla manifestazione ad Arona in Santa Cruz de Tenerife due persone migranti che stavano vivendo al campo Las Raíces e che avevano partecipato alla manifestazione alla fine sono state detenute. “La detenzione si è realizzata in modo arbitrario, discriminatorio e senza indizi sufficienti di commissione di un reato, con un effetto deterrente per il resto del gruppo di persone a Las Raíces, che fino a quel momento avevano partecipato e rivendicato i propri diritti alle manifestazioni”, sottolinea la Caravana Abriendo Fronteras. E ricorda il pericolo che comporta la detenzione, e l’identificazione, per le persone migranti. “Può comportare l’apertura di procedimenti di espulsione”, evidenzia l’organizzazione.