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Quo vadis? I Centri per rifugiati e l’espansione geografica dei partiti di estrema destra

di Massimo Pulejo

Photo credit: Carmen Sabello

Una pubblicazione che aiuta a comprendere come il populismo sia riuscito a strumentalizzare ai fini elettorali la presenza dei centri per richiedenti asilo e, al tempo stesso, permette di riflettere sulle strategie da mettere in campo nel nesso tra sistema dell’accoglienza e abitanti per anticipare e depotenziare le mosse propagandistiche dell’estrema destra (ndR.)


Proponiamo la traduzione dell’introduzione del lavoro di ricerca di Massimo Pulejo, dottorando alla New York University e pubblicato su JPIPE (Journal of Political Institutions and Political Economy) di now publishers.
E’ possibile scaricare la pubblicazione in inglese su a questo link.

Abstract

I piccoli centri di accoglienza sono uno strumento che diversi Paesi europei hanno adottato per gestire la recente “crisi di rifugiati”. La ricerca ha documentato gli effetti eterogenei di questi centri sugli atteggiamenti e le scelte di voto alle elezioni nazionali delle popolazioni locali.

Questo articolo assume una prospettiva diversa, valutando l’impatto dell’accoglienza dei rifugiati sulle strategie dei partiti anti-immigrazione nella politica locale. Combinando il metodo della differenza nelle differenze standard e un approccio a variabili strumentali, dimostro che la comparsa di centri per rifugiati nei comuni italiani aumenta la probabilità che almeno un partito di estrema destra si candidi al consiglio comunale. Inoltre, l’accoglienza dei rifugiati aumenta la probabilità che i leader nazionali di estrema destra visitino un comune per fare propaganda. Questi risultati mostrano come l’afflusso di rifugiati, aumentando la rilevanza dell’immigrazione nelle elezioni locali, sia al centro degli investimenti politici dei partiti di estrema destra. Tali dinamiche possono avere conseguenze importanti per la geografia del successo dell’estrema destra nel medio e lungo periodo.

Introduzione

I disordini politici e le guerre in Medio Oriente e nell’Africa settentrionale hanno generato flussi record di rifugiati in Europa negli ultimi anni. Il numero di richiedenti asilo è salito alle stelle fino a 1,3 milioni nel 2015 e da allora ha raggiunto una media di 737.000, circa tre volte superiore al decennio precedente1.

L’insorgere della crisi dei rifugiati ha posto sfide senza precedenti a tutti i livelli di governo in Europa, dalle istituzioni sovranazionali agli esecutivi nazionali e locali. Dopo che i nuovi arrivati sono stati redistribuiti tra i vari Paesi sulla base di quote, una strategia adottata da diversi governi è stata quella di ospitarli in tanti centri di accoglienza di piccole e medie dimensioni sparsi sul loro territorio.

L’adozione di una strategia di accoglienza diffusa e il contatto dei migranti con la popolazione locale che ne deriva, hanno reso tali centri oggetto di grande interesse per gli scienziati sociali. Gli studiosi hanno indagato il loro impatto sugli atteggiamenti delle popolazioni locali, così come il loro ruolo nel modellare le scelte di voto nelle elezioni nazionali, con risultati contrastanti. Si è riscontrato che il semplice transito di rifugiati in strutture di accoglienza a breve termine favorisce l’ostilità degli abitanti del luogo, aumenta la domanda di una politica di immigrazione restrittiva e, infine, migliora i risultati elettorali dei partiti di estrema destra (Dinas et al., 2019; Hangartner et al., 2019; Steinmayr, 2021). Tuttavia, è emerso l’opposto nei casi di contatti più intensi fra migranti e abitanti del luogo in Alta Austria (Steinmayr, 2021), Francia (Vertier e Viskanic, 2020) e Italia (Gamalerio et al., 2021), dove l’accoglienza dei rifugiati ha ridotto i pregiudizi e limitato l’impennata elettorale dell’estrema destra.

Presi insieme, questi articoli offrono un quadro esauriente dell’impatto dell’accoglienza dei rifugiati sugli atteggiamenti delle popolazioni locali, e indicano elementi utili a prevedere le sue conseguenze sociali e politiche. In particolare, evidenziano come il tipo di contatto e la dimensione dell’afflusso di migranti rispetto alla popolazione locale siano fondamentali per determinare le reazioni dei cittadini, sia tra i Paesi che all’esterno di essi.

Tuttavia, ci sono due importanti aspetti del fenomeno che hanno ricevuto poca attenzione negli studi esistenti, ma che possono avere conseguenze di prim’ordine per comprendere la recente ascesa del populismo di estrema destra in Europa. Il primo è la natura locale del sistema di accoglienza. Anche se spesso finanziata e coordinata dal governo centrale, l’attivazione dei centri d’accoglienza solitamente richiede il consenso esplicito o la diretta iniziativa dell’amministrazione comunale. Quindi, ci si dovrebbe aspettare che gli effetti politici si riflettano anche, se non principalmente, sulle elezioni amministrative, dove l’elettorato può premiare o punire chi sia direttamente responsabile della scelta di ospitare i rifugiati.

In secondo luogo, gli studi esistenti tendono a concentrarsi sui risultati elettorali. Eppure, l’apertura di centri d’accoglienza ha spesso scatenato una reazione immediata da parte di alcuni segmenti delle comunità locali capaci di influenzare l’ambiente politico molto prima delle elezioni successive. Essendo un tema centrale che amplifica la rilevanza dell’immigrazione nella politica locale, i centri per i rifugiati possono essere un’opportunità per la retorica di estrema destra, per conquistare i cuori e le menti di coloro che si oppongono all’arrivo dei migranti. Questo punto di vista è effettivamente supportato da un gran numero di racconti giornalistici, che documentano come i partiti di estrema destra abbiano coordinato il malcontento intorno ai centri per i rifugiati in diversi paesi come Francia2, Germania3, Grecia4 e Italia. Tuttavia, attualmente non abbiamo prove empiriche per stabilire se questi episodi siano forieri di un modello generalizzato, e quale potrebbe essere la loro influenza sulla geografia elettorale europea.

Per far luce su questi aspetti, questo articolo studia come l’apertura di piccoli centri per rifugiati nei comuni italiani abbia plasmato le strategie politiche locali dell’estrema destra tra il 2011 e il 2020. A tal fine, ho preso in considerazione il più grande e organizzato programma italiano di ricollocazione dei rifugiati, il “Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati” (SPRAR), che ha coinvolto più di 1.300 comuni al suo apice, tra il 2015 e il 2018. Ho iniziato valutando l’effetto dei centri SPRAR sulla probabilità che i partiti di estrema destra competano nelle elezioni comunali.

Combinando il metodo della differenza nelle differenze e quello della variabile strumentale proposto da Stenmayr (2021) e Gamalerio e altri (2021), dimostro che l’apertura di un centro di accoglienza per rifugiati aumenta la probabilità che partiti di estrema destra presentino una o più liste di candidati alle elezioni comunali. In media, i comuni che hanno aderito allo SPRAR dopo la tornata elettorale 2011-2015 hanno un aumento di 1,36 punti percentuali delle probabilità che uno o più partiti di estrema destra competano nella tornata 2016-2020, un aumento di circa 8,5%.

Questa stima è stata ottenuta dall’adattamento a centri per rifugiati di una serie di edifici a partire dal 2011, prima dell’inizio del mio periodo di osservazione. Questi edifici includono ex case per anziani, disabili, tossicodipendenti o orfani, che possono essere utilizzate dai comuni per ospitare gruppi di rifugiati. Come osservato in precedenza, questo strumento è stato ampiamente utilizzato e validato in letteratura, sia nel contesto italiano (Gamalerio et al., 2021) che in altri paesi europei (Steinmayr, 2021; Vertier e Viskanic, 2020). Di seguito, mostro che questo è effettivamente molto adatto al contesto del mio studio.

I dati rivelano anche che questo aumento della presenza dell’estrema destra è accompagnato da una minore probabilità che il Movimento 5 Stelle e l’estrema sinistra competano per il consiglio comunale.

Questo suggerisce che la presenza dei centri di accoglienza può influenzare le considerazioni elettorali di diversi partiti, influenzando la loro valutazione delle performance future in certe località. Nel caso italiano, per esempio, possono ridurre l’appeal di formazioni che sono state storicamente a favore di politiche migratorie meno rigide (l’estrema sinistra), o che si basano su una retorica populista senza una chiara posizione sull’immigrazione (il Movimento 5 Stelle).

Dopo aver condotto controlli di identificazione e una serie di prove di robustezza, presento un ulteriore risultato sulla relazione tra accoglienza dei rifugiati e presenza comunale dell’estrema destra. Combinando gli eventi su Facebook e i rapporti online ufficiali del più popolare partito italiano di estrema destra, la Lega, ricostruisco l’universo degli eventi della campagna elettorale a cui ha partecipato il suo leader, Matteo Salvini, tra il 2017 e il 2020. Applicando una versione statica della mia strategia IV a questi dati, stimo che la presenza di un centro per rifugiati aumenta le probabilità di ricevere almeno una delle visite di Salvini di quasi 2 punti percentuali (20%).

Questi risultati sono un importante contributo alla letteratura sull’economia politica del populismo. Infatti, gli studiosi hanno notato che l’imprenditorialità politica e gli sforzi per espandere le strutture di partito sono fondamentali per sfidare con successo i partiti tradizionali (De Vries e Hobolt, 2020). Tuttavia, il lavoro disponibile sull’impatto dell’immigrazione sui partiti di estrema destra guarda quasi esclusivamente a valle, studiando il comportamento di voto (vedi, ad esempio, Barone et al., 2016; Dustmann et al., 2019; Mayda et al., 2018), con poca attenzione alle strategie dei partiti prima del giorno delle elezioni. Parte del motivo è che gli studiosi si sono focalizzati sulle elezioni nazionali, per le quali i partiti devono presentarsi in tutti i collegi. Spostando l’attenzione alle elezioni comunali – dove schierare un candidato è un investimento politico – questa ricerca chiarisce se la questione rifugiati incide sulla strategia elettorale dei populisti di estrema destra. Contributi teorici confermerebbero l’ipotesi (Besley e Persson, 2019; Buisseret e Van Weelden, 2020) secondo cuii la propaganda sui rifugiati aumenta la rilevanza del tema dell’immigrazione in un contesto in cui la polarizzazione economica è probabilmente debole.

  1. https://ec.europa.eu/eurostat/ statistics-explained/index.php/Asylum_statistics
  2. www.cbc.ca/news/world/calais-migrant-camp-protest-1.3797636
  3. www.time.com/5380161/protests-chemnitz-germany-migration/
  4. https://www.huffpost.com/archive/ca/entry/refugee-camp-golden-dawn_b_13053790