Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Verona – In presidio davanti a Questura e Prefettura

«Non siamo soddisfatti delle risposte ricevute»

Verona, il presidio del 28 dicembre 2021

Il 28 dicembre 2021 si sono svolti i due presidi sotto le sedi istituzionali della Questura e della Prefettura, indetti per chiedere una radicale inversione di rotta nelle politiche dell’accoglienza alle persone migranti.

L’azione ha visto una numerosa partecipazione, da parte di rappresentanti di diverse associazioni, di migranti, di semplici cittadin* non indifferenti al tema della difesa dei diritti di tutte e tutti, ed in particolare delle soggettività che vivono una condizione di maggiore precarietà.

Dopo aver distribuito, come preannunciato, tè caldo alle persone in coda, ascoltando i loro racconti e le loro testimonianze, una nostra delegazione è stata ricevuta da alcuni funzionari della Questura, a cui abbiamo chiaramente rappresentato gli specifici problemi che le persone migranti incontrano nel loro rapporto con gli uffici preposti: le lunghe e incomprensibili code, i continui rinvii degli appuntamenti, i lunghi tempi di attesa nel rilascio o rinnovo dei permessi di soggiorno, le mancate risposte alle PEC, il trattamento spesso irrispettoso, quando non esplicitamente razzista, da parte di alcuni operatori. Da parte dei funzionari abbiamo riscontrato disponibilità all’ascolto delle nostre richieste e delle nostre proposte per risolvere le problematiche con cui le persone migranti devono quotidianamente confrontarsi. Ma al di là di ciò nulla di concreto è stato ottenuto, se non che quanto da noi esposto sarebbe stato riferito al questore e al dirigente dell’ufficio immigrazione.

Successivamente ci siamo spostati sotto la prefettura, a cui abbiamo rappresentato, sia la clamorosa inefficienza nella gestione dell’accoglienza ai richiedenti asilo, sia la lentezza e la farraginosità con cui si sta procedendo all’espletamento delle pratiche della sanatoria 2020. Purtroppo ancora una volta abbiamo trovato nella prefettura un interlocutore sfuggente, arrogante e, ciò che è più grave, incapace di prendere atto dell’esistenza dei problemi da noi esposti. In sostanza, per la prefettura sul fronte accoglienza a Verona tutto va bene.

Al termine di questa mattinata di mobilitazione e di lotta possiamo dire in modo netto che non siamo soddisfatti. Troppi “vedremo”, “sentiremo”, “terremo presente”, troppi rimpalli di responsabilità, troppe scuse, come la carenza di personale o la complessità di leggi e procedure burocratiche. Il tempo delle parole è finito, vogliamo fatti!

Non è più tollerabile che i problemi derivanti da mancanza di volontà politica, burocrazia, disorganizzazione, scarsa collaborazione tra le istituzioni, ecc. si ripercuotano sulla vita di persone che hanno tutto il diritto di essere accolte con dignità e rispetto nel nostro Paese.

Per questo preannunciamo che la lotta proseguirà con ancora più determinazione. Nei prossimi giorni, nelle prossime settimane, nei prossimi mesi torneremo ancora sotto la questura, sotto la prefettura, sotto al comune, finché non verranno date risposte concrete alle nostre rivendicazioni.

  • Laboratorio Autogestito Paratod@s
  • Osservatorio Migranti
  • Sportello diritti / Infospazio161
  • Mediterranea saving humans
  • Rifondazione comunista
  • Circolo Pink LGBTQE / Pink Refugees
  • CUB Verona
  • Assemblea 17 dicembre