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L’amministrazione Biden e il fallimento delle politiche su migrazione e asilo

MSF: il governo USA implementa alcune delle politiche più dannose dell’era Trump per bloccare i richiedenti asilo al confine con il Messico

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A un anno e una settimana dall’insediamento del Presidente Biden, l’amministrazione statunitense continua ad implementare e ad espandere alcune delle politiche più dannose per i richiedenti asilo d’oltre oceano, su una rotta migratoria, quella dell’America Centrale, molto violenta, in cui i migranti sono spesso esposti a violenze e a traumi.” (MSF)

Il confine USA-Messico 1 resta una striscia di violenze e abusi nei confronti delle persone migranti che provano ad attraversarlo. A denunciare questo stato di cose è lo staff di Medici Senza Frontiere 2, impegnato in diverse città lungo il confine settentrionale del Messico dove offre supporto medico, psicosociale, acqua potabile e servizi di base alle persone bloccate. In particolare, si parla di terribili respingimenti di massa, di fatto giustificati dalla legislazione attualmente in vigore in materia di migrazioni, ed esposizione a eventi traumatici dei migranti fermati e rinviati.

Stando ai dati forniti da ANSA pochi giorni fa 3, solo lo scorso dicembre sono stati arrestati 180 mila migranti, mentre MSF riporta che nel 2021 quasi un milione di persone sono state espulse in base al “Titolo 424, una nota giuridica in vigore da marzo 2020 attuata dall’allora amministrazione Trump e che di fatto vieta i viaggi non essenziali.

Abusando del Titolo 42, la polizia di frontiera negli ultimi due anni ha potuto operare una serie di espulsioni di massa, in aperta violazione della legge internazionale. Da marzo 2020, questa legge è stata usata per autorizzare oltre 1,45 milioni di espulsioni dagli Stati Uniti, di cui quasi un milione tra febbraio e dicembre 2021, nel corso dell’amministrazione Biden: nonostante il cambio di amministrazione, il Titolo 42 è rimasto in vigore e le politiche migratorie sono rimaste sostanzialmente invariate.

Anzi: “l’amministrazione Biden ha espulso circa 16mila haitiani in base al Titolo 42, ignorando gli enormi sconvolgimenti politici nel paese, colpito anche da una delle peggiori ondate di violenza degli ultimi decenni”, ha dichiarato Silvia Dallatomasina, responsabile delle operazioni MSF in Messico e America Centrale.

Plaza de la República in Reynosa, Mexico (Photo credit: MSF)

Lo scorso dicembre sono stati ripristinati i Migrant Protection Protocols – i cosiddetti MPP, entrati in vigore per la prima volta nel gennaio 2019 e di cui MSF aveva già dato notizia in un comunicato stampa 5.

Si tratta di una forma di regolamentazione per persone straniere che illegalmente o senza documentazione adeguata entrano negli Stati Uniti dal Messico e fanno richiesta di esservi ammessi. Secondo i protocolli, ricevendo un “avviso di comparizione”, queste persone intercettate su suolo USA possono essere legittimamente rinviate in Messico; da parte sua, il governo messicano si impegna a fornire loro la possibilità di rimanere in Messico per tutta la durata dei procedimenti e fino all’udienza presso il tribunale statunitense per l’immigrazione.

Secondo le dichiarazioni ufficiali, gli MPP sono finalizzati “a proteggere i confini, contrastare le organizzazioni criminali transnazionali, ridurre il numero di coloro che approfittano del sistema di immigrazione e la capacità di contrabbandieri e trafficanti di depredare le popolazioni vulnerabili e ridurre le minacce alla vita, alla sicurezza nazionale e alla sicurezza pubblica”. Nei fatti, queste scelte si sono rivelate terreno fertile per l’alimentarsi proprio di quelle dinamiche illegali e criminali (contrabbando, rapimenti, sfruttamento) contro le quali erano stati pensati.

Gli Stati Uniti continuano a respingere i richiedenti asilo nel pericolo e nelle mani dei trafficanti che controllano le rotte migratorie in Messico”, aveva dichiarato già nel 2019 Sergio Martin, capomissione di MSF in Messico. “A Matamoros, a pochi passi dal confine americano, migliaia di richiedenti asilo vivono in campi improvvisati con un accesso limitato a un rifugio o a cure mediche di base. A Nuevo Laredo abbiamo pazienti che non escono più dai loro rifugi per paura di essere rapiti o uccisi”.

Photo credit: No Name Kitchen

Secondo Human Rights First 6, dall’approvazione degli MPP a febbraio 2021 sono stati documentati più di 1.500 casi di stupro, rapimento e aggressioni. Si riporta inoltre che il governo degli Stati Uniti non ha fornito supporto alle persone rimandate in Messico. Molti hanno vissuto da senzatetto, in campi, tendate e alloggi improvvisati, nei quali la violenza e la criminalità in alcuni casi si ripercuotono sullo stesso iter giuridico della richiesta d’asilo: alcuni hanno saltato la propria udienza perché il rischio per la propria vita in questo periodo di attesa li ha costretti ad abbandonare l’iter giuridico e a tornare nelle terre di origine, o perché sono stati vittime di rapimenti o del furto di documenti essenziali per sostenere l’udienza.

L’American Immigration Council documenta 7 elementi di forte discrezionalità nell’applicazione dei provvedimenti: nell’attraversare lo stesso confine alcuni individui sono stati sottoposti a trattamenti diversi nella gestione della domanda di asilo e alcune famiglie sono state divise.

La pandemia ha contribuito a volatilizzare la già scarsa effettività di questi protocolli: tutte le udienze in sospeso degli MPP sono state sospese a tempo indeterminato, lasciando nel limbo giuridico decine di migliaia di persone. Nonostante questo congelamento, tra aprile 2020 e gennaio 2021 (durante tutto il tempo in cui MPP è rimasto in vigore), l’amministrazione Trump aveva inserito oltre 6.000 nuove persone nelle procedure dell’MPP, principalmente individui che non potevano essere “espulsi” rapidamente in base al Titolo 42.

Al netto di tutte queste mancanze, nei report, nelle ricerche e negli atti sembra esserci un problema molto grave sulla chiarezza dei dati. Secondo la Transactional Records Access Clearinghouse, in virtù degli MPP 70 mila richiedenti asilo sono stati rinviati in Messico 8, ma il numero esatto di individui non è mai stato diffuso dal Department of Homeland Security, e dei report mensili sono stati pubblicati su richiesta del Congresso degli Stati Uniti solo a partire da agosto 2020, lasciando in una terra grigia tutto quello che è accaduto prima.

Negli anni successivi la situazione non è migliorata. Nei primi mesi della sua presidenza, Biden aveva sospeso i protocolli e avviato una sorta di “liquidazione” dei casi MPP rimasti in sospeso, ammettendo negli USA circa 13 mila persone. Ma lo scorso 6 dicembre lo stesso Biden ha formalmente ripristinato i protocolli.

Il flusso migratorio sul confine USA-Messico è rimasto stritolato nei nodi dei provvedimenti giuridici messi in atto dal governo e congelato dalle restrizioni imposte dal COVID-19. “Queste politiche vengono presentate come un mezzo per proteggere la salute pubblica e gli stessi migranti, ma in realtà mettono in serio pericolo le persone”, afferma la dottoressa Dallatomasina. “Ogni giorno i nostri team in Messico assistono alle conseguenze di queste politiche di deterrenza inaccettabili”.

Medici Senza Frontiere rinnova la sua richiesta all’amministrazione Biden di affrontare la questione migratoria con onestà e trasparenza, costruendo un sistema di gestione dell’immigrazione e delle richieste di asilo in grado di proteggere la vita e la salute delle persone.

  1. Lanciamo intervento di emergenza al confine meridionale del Messico, MSF – 21 settembre 2021
  2. Stati Uniti/Messico: l’amministrazione Biden ha fallito nella politica migratoria, MSF – 20 gennaio 2022
  3. Due milioni i migranti fermati a confine Usa-Messico nel 2021, Ansa – 25 gennaio 2022
  4. Quando è iniziata la pandemia da COVID-19, l’ex presidente Donald Trump ha implementato il Titolo 42 (Título 42 del U.S.C. 265) – dal 20 marzo 2020 e tuttora in vigore – del codice degli Stati Uniti, che permette al direttore dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) di vietare alle persone di entrare nel paese per motivi di salute, a chi “potenzialmente rappresenta un rischio per la salute” a causa di restrizioni di viaggio precedentemente annunciate o perché sono entrati illegalmente nel paese per “aggirare le misure di screening medico“.
    I funzionari di frontiera possono espellere immediatamente le persone che entrano negli Stati Uniti attraverso il Canada e il Messico. Ai minori stranieri non accompagnati (UAC) – il cui arrivo al confine è aumentato all’inizio di quest’anno – non può essere applicata questa misura.
    Il Titolo 42 permette a qualsiasi funzionario doganale, che include i funzionari del Customs and Border Protection (CBP), di applicare la misura, cioè di trattenere i migranti ed avviare la procedura per l’immediata espulsione.
  5. Messico: I protocolli sulla migrazione adottati dagli Stati Uniti mettono in pericolo la vita dei richiedenti asilo nel pericoloso stato di Tamaulipas, MSF – 10 settembre 2019
  6. Human Rights First Urges Biden Administration to Re-terminate, Not Restart, Trump-Era “Remain in Mexico” Policy – 15 ottobre 2021
  7. The “Migrant Protection Protocols”, American Immigration Council – 7 gennaio 2022
  8. Details on MPP (Remain in Mexico) Deportation Proceedings, Transactional Records Access Clearinghouse

Rossella Marvulli

Ho conseguito un master in comunicazione della scienza. Sono stata a lungo attivista e operatrice nelle realtà migratorie triestine. Su Melting Pot scrivo soprattutto di tecnologie biometriche di controllo delle migrazioni sui confini europei.