Venerdì 11 febbraio, aggiornamento dal comitato di solidarietà:
«EMILIO ESCE DAL CARCERE. Il mandato di arresto europeo sembrerebbe sia caduto. Ora Emilio sta uscendo dal carcere, avrà l’obbligo di residenza e di firma nel territorio in Aix en Provance in attesa che inizi il processo che lo vede coinvolto ma non dovrà restare rinchiuso. Un passo in avanti nello smontare l’assurda accusa nei suoi confronti e la vicenda giudiziaria che lo vuole coinvolto come uno dei peggiori criminali europei. Ringraziamo chiunque, su entrambi i lati delle Alpi, si sia mosso fino ad oggi per far emergere la sua situazione ed aiutare a migliorarla, ora è necessario non fermarsi.
Domani restano confermati tutti i presidi che erano sorti in solidarietà in tutta Italia ed il viaggio in Francia: la vicenda di Emilio parla a tutt*, per questo non va fatta cadere sotto silenzio, nemmeno in questo momento.
Emilio così come le stesse decine di attivisti del Movimento No Tav negli ultimi trent’anni, gli studenti nelle piazze di questi giorni, gli antifascisti condannati pochi giorni fa a Genova o i lavoratori che si mettono in prima fila per migliorare le proprie condizioni di vita e di lavoro continuano a vedere un sistema sordo ad ogni istanza di cambiamento e miglioramento capace di reagire solamente attraverso la clava giudiziaria. I tentativi di schiacciare chiunque si muova per un mondo più giusto attraverso repressione giudiziaria e forza bruta nelle piazze deve finire!».
Il comitato di solidarietà per l’attivista del movimento No Tav e No Borders Emilio Scalzo, ingiustamente detenuto in Francia, promuove per sabato 12 febbraio alle ore 14 un presidio davanti al carcere di Aix Luynes. L’iniziativa arriva dopo l’ulteriore assurda stretta da parte del Giudice del Tribunale della Libertà francese che la scorsa settimana ha negato la richiesta delle misure alternative al carcere. L’invito del comitato Emilio libero a partecipare e intervenire è rivolto a tutti gli attivisti e alle associazioni francesi e italiane.
“Emilio – scrivono i suoi compagni e compagne nell’appello – è stato colpito da un mandato di arresto europeo, richiesto dal tribunale di Gap e concesso dagli organi giudiziari italiani ed è prigioniero in Francia dal 3 dicembre 2021. Durante una delle manifestazioni che da anni svolgiamo al confine del Monginevro, uno dei luoghi simbolo per denunciare la persecuzione degli Stati europei contro i migranti, Emilio è stato accusato di violenza nei confronti di un gendarme francese”.
“Se il diritto alla resistenza ed all’autodifesa è un reato, noi tutti ci accusiamo di tale reato”, afferma il comitato Emilio Libero che spiega come l’attivista sia in carcere, in attesa di giudizio, secondo una misura di estradizione preventiva che non ha precedenti.
Il suo reato è quello di solidarietà.
“Emilio – prosegue l’appello – è un uomo giusto e mite, che da anni è impegnato non solo nella salvaguardia dell’ambiente, ma anche e fortemente in difesa degli ultimi, donne, uomini, bambini che quotidianamente percorrono la Valle di Susa, con la speranza di potere giungere in Francia, dove molti hanno parenti e dove tutti sperano di trovare accoglienza e dignità. Non sono turisti, ma gente in fuga dalla guerra, dalla fame, dalla rapina di risorse naturali, gente che cerca di autodeterminare il proprio destino, al di fuori dei confini a cui li hanno condannati il colonialismo e l’imperialismo di questo Nord del mondo che ora alza contro di loro i muri armati delle frontiere. Sui nostri monti, là dove corre la frontiera armata, non è l’inverno a mietere vittime, ma la violenza della polizia e degli Stati che hanno già provocato la morte di almeno 9 persone, solo 2 da inizio anno. Per questi umiliati e offesi Emilio si prodiga da anni, concretamente mettendo a loro sostegno la sua mano forte e dolce.
Ma Emilio non è solo: con lui c’è il movimento NO TAV, c’è la Valle di Susa che il partito trasversale degli affari e della guerra vorrebbe degradare ecologicamente e socialmente a corridoio di transito dedicato a merci, capitali ed eserciti e negato alle persone. E ci sono coloro che lottano contro l’ingiustizia sociale, perché continuano a sentire sulla propria guancia lo schiaffo dato a chiunque, da qualunque parte del mondo.
Contro il potere che risponde ai bisogni con la repressione, per l’autodifesa popolare degli ultimi e dei perseguitati, contro la risposta carceraria nei confronti degli sfruttati e di chi lotta chiediamo l’impegno di tutte e tutti”.
L’assurda vicenda di Emilio Scalzo: ancora una volta l’ingiustizia si fa legge
Intervista al regista Luigi D’Alife
Come partecipare
Auto e bus:
Per chi lo desidera, possibilità di effettuare il viaggio anche con pullman in partenza da Bussoleno Sabato 12 febbraio, ore 07:00. Rientro in serata. Costo del viaggio 10 euro. Diverse macchine partiranno comunque insieme a noi. L’appuntamento è sotto il carcere di Aix Luynes alle 14.
Per info e per prenotare un posto sul pullman chiamare Mimmo +39 347 278 2814. Ricordiamo inoltre di controllare prima della partenza le regole COVID per entrare in Francia, disponibili sul sito Viaggiare Sicuri (https://www.viaggiaresicuri.it/country/FRA).
Il presidio su suolo francese è autorizzato tramite richiesta ufficiale.
In concomitanza con il presidio al carcere francese si terranno altre iniziative di solidarietà sotto i consolati e le ambasciate francesi in Italia. Per chi vive a Milano e a Roma, segnaliamo le iniziative davanti al Consolato francese (lato Via Turati) e davanti all’ambasciata di Francia (Piazza Farnese), entrambe alle ore 12.