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«Negretta. Baci razzisti», un romanzo di Marilena Umuhoza Delli

(Red Star Press, giugno 2020)

Il romanzo che razzisti e sessisti non vorrebbero mai farvi leggere

Se tua madre lavora, deve per forza di cose pulire le scale. O fare la puttana. Se invece cammini da sola per strada, sei tu a essere presa per una puttana. Succede se sei una donna. Nera. In Italia. Oggi. E non ha nessuna importanza che tu sia nata in questo paese, perché ci sarà sempre chi, ascoltandoti parlare, non potrà fare a meno di stupirsi di come tu conosca così bene l’italiano… Accade perché la lingua della discriminazione non conosce mezzi termini. E aggiunge agli episodi di brutale razzismo mille occasioni di sottile disprezzo e di malcelata ignoranza. A raccontarlo è una ragazza diventata grande sentendosi chiamare Negretta e cresciuta trovando ogni giorno la forza per affrontare le ferite inferte alla sua anima dal sessismo, dal disprezzo per i poveri e dalla xenofobia. Una battaglia per l’affermazione di un’identità afroitaliana che non rinuncia a sfoderare l’arma dell’ironia, costruendo un labirinto di finali imprevedibili, di passioni irrinunciabili e di consapevolezze strappate al disprezzo di chi, pagina dopo pagina, dall’alto del suo machismo e del suo razzismo più o meno conclamato, sarà costretto a scoprire di essere già stato sconfitto dalla storia.
Postfazione di Stella Jean

Marilena Umuhoza Delli

Nata in Italia da padre bergamasco e madre rwandese, ha esordito nella narrativa con il memoir Razzismo all’Italiana (2016). Scrittrice, fotografa e regista, collabora da anni col marito, il produttore musicale – vincitore di Grammy – e autore Ian Brennan, con il quale ha lavorato a una trentina di album, lottando per dare voce ai paesi meno rappresentati, come Malawi, Sud Sudan, Rwanda, Pakistan e Cambogia.