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Austria: l’inadeguatezza del sistema di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati

La mancanza di tutele nelle procedure e nei centri di prima accoglienza

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I minori stranieri non accompagnati (MSNA) che entrano in territorio austriaco sono vittime dei disagi relativi all’incapacità e alla riluttanza delle forze politiche nell’amministrare le domande di asilo delle persone migranti.

I dati raccolti da Eurostat 1 mostrano che, a partire da aprile 2021, le domande di asilo di MSNA  in Austria sono in aumento. D’altra parte, altri stati appartenenti all’UE non hanno assistito ad un fenomeno simile, poiché il numero dei minori stranieri non accompagnati che richiedono protezione rimane costante per tutto il 2021. L’apparato legislativo e burocratico austriaco si mostra impreparato ad accogliere in maniera adeguata un numero così alto di persone migranti minorenni.

Le ragioni di un aumento così esponenziale, se paragonato ad altri Stati membri dell’Unione è tutt’ora in discussione. L’avvocata Theresa Lahr, esperta in diritto d’asilo, sostiene che le cause sono da ricercare nella costante instabilità di paesi come Siria ed Afghanistan. Infatti, la maggior parte dei minori che raggiungono l’Austria sono di origine siriana 2.

La tutela dei minori ed il diritto di asilo

La sorte dei  MSNA  che attraversano i confini dell’Unione Europea non è scontata né lineare. La precarietà della loro condizione non è sostenuta da adeguate pratiche di tutela nei loro confronti. In un articolo pubblicato nel 2021, Ayse Dursun e Birgit Sauer 3 commentano il paradosso che sottende l’applicazione delle leggi in numerosi Stati europei in materia di migrazioni e richieste di asilo, in particolare per quanto riguarda coloro che non hanno raggiunto la maggiore età. Gli autori prendono ad esempio il caso austriaco, mostrandone le criticità.

Prima di tutto l’accesso alla richiesta di asilo in Austria prevede che la persona minorenne sia fisicamente all’interno del paese, questo obbliga i minori ad intraprendere lunghi viaggi, che pongono a rischio la loro vita. Dalle testimonianze che gli autori hanno raccolto attraverso alcune interviste, molti minori stranieri non accompagnati raggiungono l’Austria partendo da Afghanistan e Siria. Attraverso Serbia, Bosnia e Bulgaria alcuni perdono traccia dei genitori o sono vittime di associazioni criminali. Altri invece, come i fratelli di origine afghana Khalid e Karim, di 16 e 14 anni, sono trattenuti in luoghi da loro descritti come “prigioni” in Bulgaria.

Nel caso in cui le persone minorenni non riescano a fornire documenti considerati credibili dalle forze dell’ordine austriache possono essere costretti ad esami medici per verificare l’età.  D’altro lato a nessuno dei minori intervistati da Durson e Sauer è stato chiesto qualcosa della loro esperienza di vita o dei loro bisogni. Durante tutto il processo di prima accoglienza, i minori sono costretti all’interno di centri di ricezione, come Traiskirchen situato nei pressi di Vienna. Un direttore di una struttura di assistenza per migranti ha dichiarato agli autori:

Il centro di Traiskirchen è il peggior contesto immaginabile per i minori.

Le condizioni dei minori nei centri di prima accoglienza

Il centro di Traiskirchen è diventato tristemente noto nel 2015, quando diversi giornali denunciarono 4 le condizioni delle persone migranti che vi erano detenute. In quel periodo furono riportate condizioni degradanti di sovraffollamento e Amnesty International 5 segnalò violazioni dei diritti umani in atto. 

Più recentemente, in una dichiarazione del dicembre scorso Dunja Mijatović, Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, sostiene 6 che le condizioni del campo sono migliorate; tuttavia, sottolinea le criticità nel trattenere per lunghi periodi al suo interno i minori, in quanto non sono presenti attività educative e ricreative adeguate.

I minori in media trascorrono a Traiskirchen fra i 6 e i 9 mesi prima di essere trasferiti in una struttura residenziale, scrive la giornalista Lucy Papachristou 7. L’incremento esponenziale nel 2021 delle richieste di asilo da parte di MSNA richiede al sistema austriaco più strutture residenziali dove inserire i minori dopo la prima accoglienza. Tuttavia, molte sono state chiuse nel 2015 in seguito all’implementazione di restrizioni nell’accesso agli Stati europei, fra i quali anche l’Austria e al conseguente crollo delle domande di asilo.

In alcuni casi, come sottolineano Durson e Sauer, i minori sono trattenuti nei centri di prima accoglienza anche due anni, in attesa di un primo colloquio. Spesso le attese coincidono anche con l’età delle persone minori. Infatti, nel caso in cui la persona compia la maggiore età durante questa prima fase, il ricongiungimento familiare non è più legalmente possibile.

Le procedure istituzionali austriache nei confronti delle domande di asilo dei MSNA non sono adeguate alle necessità degli individui che vi sono coinvolti. I minori, costretti in strutture di prima accoglienza per tempi indefiniti, sono abbandonati a lunghe procedure burocratiche, senza informazioni chiare, in strutture che non rispettano le loro necessità assistenziali, di istruzione e ricreative, sostengono Durson e Sauer.

Queste procedure sono costruite su nozioni e pratiche di sorveglianza, repressione, merito e ristrettezza. (Durson e Sauer, 2021)

L’aumento esponenziale delle richieste di asilo in Austria nel 2021 riporta all’attenzione un rischio tangibile che molti minori stranieri non accompagnati non vengano adeguatamente seguiti in un momento tanto delicato del loro percorso di vita. Il pericolo maggiore è che i minori si perdano all’interno di questo sistema burocratico mal funzionante, sostiene l’avvocata di Asylkoordination Österreich Katherina Glawischining. Alcuni riescono a raggiungere le loro famiglie, avviando domande di asilo altrove, altri si immergono nella società senza risorse adeguate con una incessante incertezza riguardo al loro futuro.

  1. Unaccompanied minor asylum applicants by type of applicant, citizenship, age and sex – monthly data (rounded) [MIGR_ASYUMACTM__custom_2285295]
  2. AYS Special from Austria: “It’s the beginning of a new crisis.. ” (6 marzo 2021)
  3. The asylum-child welfare paradox: unaccompanied minors in Austria“, Ayse Dursun & Birgit Sauer – Nature.com (2021)
  4. Austria held thousands of refugees in a squalid camp, Denise Hruby – GlobalPost
  5. Quo vadis Austria? La situazione di Traiskirchen non deve diventare il futuro dell’assistenza ai rifugiati in Austria, Amnesty International (2015)
  6. Le dichiarazioni di Dunja Mijatović
  7. AYS Special from Austria: “It’s the beginning of a new crisis.. ” (6 marzo 2021)

Francesca Olivi

Dopo la laurea triennale in Studi Internazionali a Trento, ora frequento un corso di laurea magistrale in International Relations a Bologna, con un focus su criminologia e giustizia. In passato ho seguito una formazione per il volontariato presso il Centro Astalli di Trento per il progetto suXr. Dal febbraio 2022 svolgo il tirocinio curriculare presso l'Associazione Melting Pot.