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E’ responsabilità del Comune la mancata trascrizione dell’atto di nascita a seguito di cittadinanza italiana iure sanguinis

Corte d'Appello di Torino, decreto del 24 febbraio 2022

Foto di RODNAE Productions da Pexels

Una interessante decisione avverso un diniego di trascrizione dell’atto di nascita a seguito di riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis.

L’interessato era stato dichiarato cittadino italiano dal Comune di Omegna (VB), in Piemonte, con provvedimento del 31 ottobre 2017 e aveva richiesto la trascrizione dei propri atti al Comune al fine di ottenere la regolarizzazione del riconoscimento. Aveva sollecitato più volte il Comune, ottenendo come risposta del ritardo l’elevato numero di richieste da evadere e, in seconda battuta, la verifica di una pendenza in corso di un procedimento penale che lo vedeva coinvolto.

Nel frattempo l’interessato aveva comunicato il proprio trasferimento di residenza in Brasile e la propria domanda di iscrizione all’AIRE, per la quale era necessario trascrivere l’atto di nascita. Il riferito Comune aveva cancellato invece la sua residenza per irreperibilità, negandogli ancora la trascrizione.

Secondo la Corte di Appello di Torino “l’Ufficiale di Stato civile del Comune avrebbe dovuto trascrivere l’atto di nascita del cittadino nei registri del Comune di residenza, tant’è che a fronte degli iniziali solleciti, il Comune non negava di dover provvedere, ma giustificava con l’elevato numero di richieste e la propria scarsità di personale la propria omissione (…)“. Proprio per queste ragioni la responsabilità della mancata iscrizione dipende dal Comune.

Conclude la Corte: “(…) è evidente che il Comune ha agito al di fuori di ogni ragionevole (e anche legalmente stabilito, si veda il generale termine massimo di 180 giorni stabilito dall’art. 2 L. 241/1990 sul procedimento amministrativo) termine e che, altrettanto indubbiamente, il requisito della residenza nel Comune di Omegna sussisteva dalla data di ricognizione sindacale ed è esistito ancora per quasi un anno, fino all’agosto del 2018 (…)“.

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Si ringrazia l’Avv. Stephanie Poliseni per la segnalazione.