Il Tribunale di Perugia ha riconosciuto la protezione umanitaria (esattamente permesso per casi speciali previsto dalle norme di diritto intertemporale del d.l. 113/2020) a cittadino nigeriano seguito dal CSM (anche con terapia farmacologica) in quanto affetto da disturbo ansioso depressivo con somatizzazione.
Il Giudice, afferma che, in base alle informazioni disponibili sul sistema sanitario nigeriano, in caso di rimpatrio, il ricorrente si troverebbe impossibilitato a continuare la terapia farmacologica e psicologica in atto, con peggioramento delle condizioni di salute.
In fatti, in Nigeria i servizi sanitari per la cura delle malattie mentali sono quasi assenti: vi sono 250 psichiatri e 150 psicologi a fronte di una popolazione di 200 milioni di persone.
“Un report del governo nigeriano, pubblicato a settembre 2018, evidenzia le numerose problematiche del servizio sanitario nazionale: una politica ed un contesto legislativo inadeguati, scarsa dotazione di bilancio (solo il 3,3% del bilancio federale viene destinato alla salute mentale), carenza cronica di personale qualificato nella cura delle malattie mentali, mancata inclusione della salute mentale nell’assistenza sanitaria di base e l’assenza di programmi di salute mentale per la popolazione”.
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Si ringrazia l’Avv. Francesco Di Pietro per la segnalazione e il commento.
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