Il Tribunale di Roma riconosce la cittadinanza italiana a padre e figlio minore, brasiliani di origine italiana, facendo proprio l’orientamento consolidato secondo il quale lo status civitatis deve essere riconosciuto anche al figlio legittimo di madre italiana nato prima dell’entrata in vigore della Costituzione repubblicana.
“Gli effetti prodotti da una legge ingiusta e discriminante nei rapporti di filiazione e coniugio e sullo stato di cittadinanza, che perdurino nel tempo, non possono che venire meno, anche in caso di morte di taluno degli ascendenti, con la cessazione di efficacia di tale legge, che decorre, dal 1 gennaio 1948, data dalla quale la cittadinanza deve ritenersi automaticamente recuperata per coloro che l’hanno perduta o non l’hanno acquistata a causa di una norma ingiusta, ove non vi sia stata una espressa rinuncia allo stato degli aventi diritto. Le norme precostituzionali riconosciute illegittime per effetto di sentenze del giudice della legge sono inapplicabili e non hanno più effetto dal 1 gennaio 1948 sui rapporti su cui ancora incidono, se permanga la discriminazione delle persone per il loro sesso o la preminenza del marito nei rapporti familiari, sempre che vi sia una persona sulla quale determinano ancora conseguenze ingiuste, ma giustiziabili, cioè cautelabili in sede giurisdizionale“.
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Si ringrazia l’avv. Sebastiano Pirisi del foro di Perugia per la segnalazione.