La Commissione riconosce lo status di rifugiato in favore di una giovane donna nigeriana, che ha reiterato la sua domanda di asilo per la terza volta (la prima domanda seguita da altro difensore terminava con rigetto del Tribunale di Bari senza poi appellare, quando ciò era possibile). La seconda domanda di protezione, a cui seguiva rigetto della Commissione Territoriale di Bari, epilogava con rigetto del Tribunale di Bari, e poi ancora in Cassazione.
Dopo aver narrato una storia del tutto falsa, per timore e vergogna di dire la verità su consiglio di connazionali ospiti del centro di accoglienza in cui era accolta, la donna riusciva a raccontare la terribile verità di essere stata ingannata, finendo nelle maglie della tratta con una madame in Libia la cui sorella si trovava in Nigeria. Finita per circa 1 anno in una connection house in Libia, dove subiva violenze indicibili, riusciva a raggiungere l’Italia (Foggia), ove era ancora costretta a prostituirsi per ripagare il debito.
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Si ringrazia l’avv. Mariagrazia Stigliano per la segnalazione.
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