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Atene – Le richieste dalla lotta degli abitanti del campo profughi di Eleonas

Indirizzata una lettera alle istituzioni greche e all'OIM. Per martedì 28 giugno è indetta una nuova manifestazione

Photo credit: Solidarity With Migrants

Da mercoledì 22 giugno, gli abitanti del campo profughi di Eleonas si stanno opponendo alla sua chiusura e al trasferimento verso campi di confinamento distanti dalla città e privi dei servizi essenziali. La protesta vede il coinvolgimento soprattutto di donne che temono meno possibilità di lavorare e di perdere anche quei pochi servizi di base, quali la scuola e l’assistenza sanitaria, che sono essenziali per il futuro dei loro figli. Per oggi è prevista una nuova giornata di lotta e per domani, martedì 28 giugno, alle 18, una manifestazione che partirà dai cancelli del campo di Eleonas e si dirigerà verso il Ministero dell’Immigrazione e dell’Asilo, dove i manifestanti si aspettano di essere ricevuti.

Per spiegare le loro ragioni, i richiedenti asilo hanno indirizzato una lettera al ministro della Migrazione e dell’Asilo Notis Mitarachi, al Comune di Atene e al suo sindaco Kostas Bakoyannis, al capo missione greco dell’OIM Gianluca Rocco, ai partiti politici greci, alla società civile e alla stampa.

La lettera (tradotta in italiano)

Noi, le persone, le famiglie, i richiedenti asilo del campo profughi di Eleonas, esprimiamo nella presente lettera le nostre richieste:

  1. L’interruzione di qualsiasi tentativo di chiusura del campo di Eleonas.
  2. L’interruzione di qualsiasi tentativo di sgomberare con la forza gli abitanti del campo.
  3. L’impegno del Comune di Atene e del Ministero delle Migrazioni e dell’Asilo, di garantire che le attività di supporto svolte dalle organizzazioni e dagli operatori sociali che operano nel campo non vengano interrotte.
  4. L’impegno del Ministero della Migrazione e dell’Asilo a garantire la somministrazione del pocket money per gli abitanti del campo, come stabilito dal programma Estia.
  5. L’impegno del Ministero della Migrazione e dell’Asilo a garantire che le persone trasferite negli ultimi mesi dai campi profughi ai progetti abitativi, nell’ambito del programma Estia, non siano costrette a lasciare le loro abitazioni prima di aver completato le procedure di asilo.

Quando siamo arrivati in Grecia, paese europeo, stavamo fuggendo da conflitti, violenze, persecuzioni.

Qui abbiamo portato la speranza di poter iniziare una nuova vita, per noi e per i nostri figli, in pace.
Ma le autorità greche non vedono in noi degli esseri umani costretti a fuggire: vedono in noi un problema da nascondere, sottraendoci alla vista dei cittadini greci, chiudendoci in campi lontani dalle città, lontani dal resto della società.

In questi campi, il diritto alla salute non è garantito, così come il diritto all’istruzione per i nostri figli, come il diritto di vivere come esseri umani liberi.
Per coloro la cui domanda di asilo è stata respinta, le condizioni di vita sono ancora peggiori: sono costretti a lavorare in condizioni di sfruttamento e ricatto, non possono accedere alle strutture sanitarie quando si ammalano, rischiano ogni giorno di essere deportati negli stessi Paesi dai quali sono dovuti fuggire perché la loro vita era già in pericolo.

Ma sappiamo che i greci non sono razzisti come il loro governo. Chiediamo loro di mostrare la loro solidarietà e di sostenere la nostra lotta per vivere insieme, liberi e uguali.

Per dimostrare la nostra determinazione, abbiamo indetto una manifestazione per martedì 28 giugno alle alle ore 18, che partirà dai cancelli del campo di Eleonas e si dirigerà verso il Ministero dell’Immigrazione e dell’Asilo, dove ci aspettiamo di essere ricevuti.

Atene 25.06.2022

  • Per esprimere solidarietà alla lotta, è possibile scrivere una e-mail a: [email protected]