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Photo credit: Lighthouse Reports
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Migranti-schiavi al confine greco-turco: la nuova inchiesta di Lighthouse Reports

I migranti respinti in Turchia vengono traghettati lungo il fiume Evros da altri migranti sotto ricatto della polizia greca

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Il giornalismo collaborativo di Lighthouse Reports lungo i confini europei

I migranti che attraversano la Turchia non sono soltanto respinti, ma respingono loro stessi sotto costrizione della polizia greca. È quanto emerge da una nuova indagine1 di Lighthouse Reports, una testata di giornalismo collaborativo che lavora insieme ai principali media europei per condurre grandi inchieste.

L’ultima inchiesta di Lighthouse Reports si pone in continuità con almeno altre due: la prima2 risale allo scorso ottobre, in collaborazione con The Guardian, Le Monde, Der Spiegel e ARD Report München, con cui, dopo mesi di lavoro sul campo, si faceva luce sugli “uomini mascherati” con passamontagna, responsabili dei violenti respingimenti sul “confine verde”, nei pressi del fiume Korana tra la Croazia e la Bosnia-Erzegovina; la seconda3, risalente allo scorso febbraio, riguarda la vicenda di quattro richiedenti asilo approdati sull’isola di Samos, imbarcati su un motoscafo, picchiati e gettati in mare. Entrambe le inchieste miravano a dimostrare l’esistenza di numerose prove per ritenere che i responsabili di questi violenti respingimenti fossero agenti di polizia.

Schiavi traghettatori

La nuova inchiesta si colloca lungo il fiume Evros, all’attraversamento del confine tra Turchia e Grecia. Lighthouse Reports riporta che i migranti che attraversano il confine vengono catturati dalla polizia greca e detenuti nelle stazioni di polizia prima di essere respinti sulla riva opposta del fiume; oltre al fatto che queste pratiche vengono svolte con l’uso della violenza, il dato che ha interessato LH Reports è l’aspetto e la lingua degli agenti responsabili di questi respingimenti: muniti di passamontagna, questi uomini costringono i migranti a salire su dei gommoni mentre la polizia greca li osserva. Sarebbero proprio questi uomini mascherati a compiere l’attraversamento del fiume a bordo dei gommoni e ad effettuare concretamente i respingimenti.

Lighthouse Reports è riuscita a identificare sei di questi uomini e a intervistarli. Dalle interviste è emerso che questi “agenti” non parlano greco, ma arabo o farsi – sono infatti siriani e marocchini; si tratta di persone migranti a loro volta, trattenute con la forza dalla polizia dopo aver attraversato il confine o adescati da un trafficante siriano. Dei migranti, forzati dalla polizia greca, sarebbero dunque gli esecutori materiali dei respingimenti. Resta aperta la domanda su quale sia il criterio con cui i migranti detenuti dalla polizia vengano scelti per queste operazioni; Bassel, uno dei sei intervistati, ha dichiarato a Lighthouse Reports di essere stato identificato come anglofono prima di ricevere l’offerta: lavorare per la polizia oppure rischiare la detenzione con una falsa accusa di traffico di esseri umani. Il gioco, dunque, è reso possibile da un abuso di potere da parte di regolari unità di polizia greca, che forzano i migranti selezionati a collaborare con loro. I migranti “schiavi”, come due di loro si sono definiti durante le interviste, hanno dichiarato di aver lavorato per la polizia anche nelle attività consuete che contornano i respingimenti: spogliavano, derubavano e aggredivano i migranti prima di riportarli aldilà del fiume; in cambio di questo lavoro, svolto continuativamente per tre mesi, avrebbero ricevuto dei documenti con cui poter permanere in Grecia per 25 giorni per poter organizzare il viaggio verso il Nord-Europa. Lighthouse Reports è riuscita a ottenere tali documenti, a verificare i loro nomi nel sistema di polizia greco e a confermare la loro detenzione e il loro rilascio da parte delle autorità greche; «tutte le testimonianze», dichiara Lighthouse Reports, «sono state confermate dai residenti locali nella regione di Evros».

The Guardian, profondamente coinvolto nella vicenda per via della sua collaborazione con Lighthouse Reports proprio in un’inchiesta sui respingimenti ai confini europei, riporta4 che gli abitanti dei villaggi limitrofi alla zona di Tychero “hanno parlato apertamente” dei migranti mascherati che lavorano per la polizia greca; inoltre, sembra che due alti ufficiali greci abbiano confermato questa pratica di utilizzare i migranti come traghettatori lungo questo confine. Le Monde, altro celebre partner di Lighthouse Reports, ha pubblicato una video-testimonianza in accompagnamento al suo pezzo sui risultati dell’inchiesta.

Un confine silenziosamente violento

Come documentato da numerosi attivisti che operano in Grecia, la zona del confine tra la Grecia e la Turchia è una zona isolata e fortemente militarizzata. A differenza di altri confini europei, balzati all’attenzione mediatica, le violenze qui continuano ad annegare nel silenzio. In occasione di questa inchiesta, Lighthouse Reports è riuscita a recuperare dai sei intervistati delle foto scattate all’interno della stazione di polizia di Tychero, in cui soggiornavano nel periodo della loro schiavitù e delle foto del capobanda siriano che coordinerebbe il gruppo degli schiavi per conto della polizia greca.

Questi fatti suggeriscono non soltanto che la violenza della polizia greca può superare la ferocia puramente fisica ed esprimersi anche in pesanti forme di ricatto, ma anche che la polizia greca collabora a stretto giro con le reti clandestine degli smuggler – quanto di più contraddittorio con le dichiarazioni delle autorità sulle politiche migratorie greche; queste, in linea con gli obiettivi europei, sarebbero “atte a contrastare il traffico degli esseri umani e l’immigrazione irregolare5.

  1. La pubblicazione ufficiale dell’inchiesta sul sito di Lighthouse Reports: https://www.lighthousereports.nl/investigation/we-were-slaves/
  2. Melting Pot sulla prima inchiesta di Lighthouse Reports: https://www.meltingpot.org/2021/10/uomini-fantasma-smascherati-respingimenti-al-confine-croato-bosniaco/
  3. Melting Pot sulla seconda inchiesta di Lighthouse Reports: https://www.meltingpot.org/2022/03/grecia-respingimenti-annegati-nel-silenzio-2/
  4. L’articolo di The Guardian: https://www.theguardian.com/global-development/2022/jun/28/greek-police-coerce-asylum-seekers-pushbacks-migrants-turkey
  5. https://rm.coe.int/cp-2020-02-greece/16809eb4db

Rossella Marvulli

Ho conseguito un master in comunicazione della scienza. Sono stata a lungo attivista e operatrice nelle realtà migratorie triestine. Su Melting Pot scrivo soprattutto di tecnologie biometriche di controllo delle migrazioni sui confini europei.