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Nigeria – Il rimpatrio rappresenterebbe un pericolo per la situazione di elevata corruzione e mancata tutela personale

Corte di Appello di Perugia, sentenza n. 245 del 18 maggio 2022

Photo credit: Movimento Migranti e Rifugiati Napoli

La Corte di Appello di Perugia, in riforma totale della ordinanza di primo grado, ha riconosciuto ad un cittadino nigeriano il diritto al rilascio del permesso di soggiorno per “Casi Speciali” ai sensi dell’art. 1 comma 9 D.L. 113/2018.

La Corte ha evidenziato che l’appellante, in caso di rimpatrio, verrebbe rimandato in una zona che, pur non potendosi dire interessata da una situazione di conflitto armato in grado di mettere in pericolo la vita di qualsiasi civile, non è di certo immune da criticità e problematicità fortemente sentite dall’intera popolazione.
In particolare l’appellante, fuggito dal suo Paese, versa nella sostanziale impossibilità di godere all’interno del proprio Paese di adeguata forma di protezione statuale con riguardo al suo diritto alla vita e al rispetto dell’incolumità fisica, riconducibili al nucleo dei diritti fondamentali inviolabili di cui all’art. 2 della Costituzione ed espressamente menzionato nell’art. 2.1 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo.

Tale diritto, in caso di rimpatrio, sarebbe esposto a grave ed effettivo rischio a causa della sostanziale impossibilità per l’appellante di ricevere ancora oggi adeguata tutela dallo Stato anche per come già illustrato con riferimento alla situazione di elevata corruzione e inaffidabilità per quanto concerne l’ordine pubblico e la repressione dei crimini in Nigeria.

Specularmente alla condizione di grave vulnerabilità sopra delineata, viene in rilievo anche l’esigenza di bilanciamento di cui alla sentenza n. 4455/2018 della Cassazione Civile con riguardo alla possibilità di condurre, nel Paese ove l’appellante ha trovato rifugio, un’esistenza in cui vi sia una concreta aspettativa di godimento dei diritti umani fondamentali.

La documentazione prodotta ha dimostrato che l’appellante è ormai sradicato, sia sul piano socio-economico che personale, dal Paese di provenienza.

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Si ringrazia l’avv. Serena Brachetti del Foro di Perugia per la segnalazione e il commento.


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