Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza
//

Flussi d’ingresso per lavoro, in vigore le semplificazioni

Tra le novità, nulla osta entro 30 giorni e possibilità di assumere subito chi è già in Italia anche se irregolare

Photo credit: Casa Madiba Network

Il decreto-legge 73/2022, pubblicato il 21 giugno in Gazzetta Ufficiale e in vigore dal 22 giugno, prevede semplificazioni importanti anche per i flussi d’ingresso per lavoro in Italia.

Rilascio del nulla osta

Tra le novità, c’è il rilascio del nulla osta, entro 30 giorni dalla pubblicazione del decreto-legge, per le domande presentate nell’ambito del decreto flussi 2021, anche se entro quel termine non sono state ancora acquisite informazioni su eventuali elementi ostativi al rilascio. Il nulla osta consente di svolgere attività lavorativa in Italia. Il visto d’ingresso per chi ha ottenuto il nulla osta va rilasciato entro 20 giorni dalla domanda.

Queste regole varranno anche per il decreto flussi 2022: i 30 giorni per il rilascio del nulla osta si conteranno dalla presentazione della domanda.

Assunzione dei lavoratori già presenti in Italia in condizione irregolare

Una volta ottenuto il nulla osta, altra novità importante, il datore di lavoro può assumere subito anche lavoratori già presenti in Italia, sebbene in condizione irregolare, alla data del 1° maggio 2022, come “provato” da eventuali rilievi fotodattiloscopici, dichiarazioni di presenza o “documentazione di data certa proveniente da organismi pubblici”. Queste condizioni non devono essere accertate dal datore di lavoro, ma dallo Sportello Unico per l’Immigrazione, solo successivamente all’assunzione, quando convocherà datore e lavoratore per la sottoscrizione del contratto di soggiorno.

Le condizioni per accedere a questo meccanismo di regolarizzazione sono simili a quelle previste dall’ultima procedura di emersione, come l’assenza di specifici precedenti penali o di minacce per l’ordine pubblico e la sicurezza dello Stato. Per i lavoratori coinvolti nella procedura sono sospesi i procedimenti penali e amministrativi per l’ingresso e il soggiorno irregolare e, una volta rilasciato il permesso di soggiorno, sono estinti i relativi reati e illeciti amministrativi.

Il decreto semplifica anche la verifica dei requisiti sull’osservanza delle prescrizioni del contratto collettivo di lavoro e sulla congruità del numero delle richieste, prevedendo che sia asseverata, prima della domanda, da consulenti del lavoro e associazioni datoriali (sono esentate quelle che hanno intese con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali). L’Ispettorato nazionale del lavoro, in collaborazione con l’Agenzia delle entrate, farà controlli a campione.

Infine, per accelerare su tutte queste procedure, è previsto un rafforzamento degli Sportelli Unici per l’Immigrazione. Il Ministero dell’Interno potrà pagare più ore di straordinario al suo personale civile e impiegare altro personale a tempo determinato reclutato tramite agenzie di somministrazione di lavoro.