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Mali – Il serio rischio all’incolumità fisica cui sono esposti i civili giustifica il riconoscimento della protezione sussidiaria

Due decreti del Tribunale di Catanzaro, luglio 2022

Photo credit: Vanna D'Ambrosio

Due decreti estremamente articolati del Tribunale di Catanzaro relativi al riconoscimento della protezione sussidiaria a richiedenti maliani.

Nel primo caso il ricorrente, che avevamo conosciuto durante le proteste davanti al Commissariato di Lamezia di aprile 2016, dopo un primo rigetto della propria domanda di protezione, si era stabilito nella tendopoli di San Ferdinando in cerca di lavoro come bracciante nelle campagne della Piana di Gioia Tauro, spostandosi tra le diverse regioni del Sud in base ai periodi della raccolta. Aveva così proposto istanza reiterata ed intanto aveva intrapreso un percorso di scolarizzazione con la scuola di italiano organizzata da SOS Rosarno ed un percorso di attivismo sindacale con l’USB.

La Commissione di Crotone aveva però rigettato la reiterata ed era stato proposto ricorso dinnanzi al Tribunale di Catanzaro.

Anche nel secondo caso il ricorrente, abitante della tendopoli di San Ferdinando, aveva proposto reiterata tramite l’assistenza dello sportello di USB Soumaila Sacko, ma era stata dichiarata inammissibile dalla Commissione di Crotone e contro questo provvedimento era stato proposto ricorso dinnanzi al tribunale di Catanzaro.

In entrambi i casi il Tribunale di Catanzaro ha riconosciuto la protezione sussidiaria ai sensi dell’art. 14 lett. c del D. Lgs n. 251/2007, in quanto “la situazione emergente dalle fonti consultate dimostra il serio rischio all’incolumità fisica cui sono esposti i civili, oltre alla continua e radicata violazione dei diritti fondamentali della persona, che esime dal fornire prova del rischio specifico che il ricorrente correrebbe nel caso di rientro nella zona di provenienza. Alla luce di quanto esposto deve quindi riconoscersi in capo al ricorrente la protezione sussidiaria, in ragione del rischio connesso alla situazione di generale insicurezza nel Paese di provenienza caratterizzato da un conflitto che può dirsi generalizzato, e dunque rischioso per chiunque si trovi sul territorio…“.

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Si ringrazia l’Avv. Santino Piccoli per la segnalazione ed il commento.


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