Il Giudice di Pace di Roma accoglie il ricorso avverso l’espulsione dal territorio dello Stato di una persona apolide di fatto.
La pronuncia in esame evidenzia in primo luogo come l’art. 31 della Convenzione di New York, che prevede la non espellibilità della persona apolide se non nei casi di documentata sussistenza di motivi di sicurezza nazionale e di ordine pubblico, si estenda in via analogica anche alle situazioni di apolidia di fatto e/o nelle more del procedimento per accertare lo stato di apolidia, quando la situazione del soggetto emerge chiaramente dalle informazioni o dalla documentazione delle Autorità pubbliche competenti dello Stato italiano, di quello di origine o di quello verso il quale può ravvisarsi un collegamento significativo con il soggetto interessato.
Inoltre, nel caso di specie il Giudice sottolinea come i precedenti penali del ricorrente, pur costituendo certamente elementi da considerare ai fini dell’espulsione, non possono tuttavia esaurire il giudizio sulla pericolosità sociale dell’interessato, previsto dalla normativa di riferimento. Invero, detto giudizio deve essere esteso anche alla valutazione della personalità del soggetto, della sua condotta di vita, delle manifestazioni sociali nelle quali quest’ultima si articola, poiché solo in tal modo è possibile compiere quella complessiva ponderazione circa la sussistenza di una attuale pericolosità sociale della persona.
Infine, si evidenzia altresì come dalla documentazione depositata risulti che il ricorrente soffra di patologie tali che, di per sé, costituiscono causa ostativa all’espulsione prevista dall’art. 19, n. 2 lett. d) bis del D.Lgs. 286/98.
Il Giudice, dunque, ritenendo l’espulsione illegittima per i suddetti motivi, ha accolto il ricorso disponendo la revoca del Decreto di espulsione.
* Per scaricare l’ordinanza crea un account: scopri come
* Per accedere con le tue credenziali: clicca qui
Si ringrazia l’Avv. Federica Donati del Foro di Tivoli per la segnalazione e il commento.
