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Diritto di accedere alla procedura di asilo. Il Giudice obbliga la questura di Roma a ricevere la domanda del cittadino tunisino neomaggiorenne

Tribunale di Roma, ordinanza del 7 settembre 2022

Il Tribunale di Roma ha accolto un ricorso d’urgenza presentato per un cittadino tunisino neomaggiorenne che da mesi tentava senza successo di presentare la domanda di protezione internazionale presso l’Ufficio immigrazione della Questura di Roma.

L’ordinanza è interessante perché, da un lato, valorizza l’elemento che lo straniero sia un neomaggiorenne (“Il compimento della maggiore età da parte del ricorrente, giunto in Italia come minore straniero non accompagnato, non elimina da un giorno all’altro la situazione di vulnerabilità collegata alla minore età – cui l’ordinamento interno e internazionale collega particolari tutele – e altresì legata alla condizione personale del ricorrente appena diciottenne, senza genitori sul territorio italiano, privo di dimora e mezzi di sostentamento.”) e, dall’altro, perché si condanna il meccanismo generale dell’accettazione delle domande di asilo da parte della Questura di Roma di solo 20-25 domande al giorno senza un sistema di prenotazione.

In particolare, si legge nella pronuncia: “La circostanza che nella città metropolitana di Roma venga consentita la formalizzazione di 20-25 domande al giorno presso un unico ufficio (v. PEC di risposta della Questura) senza alcun sistema di prenotazione, viola i diritti fondamentali dei richiedenti asilo, costretti a bivaccare per intere notti innanzi ai cancelli della Questura per rientrare tra le persone da esaminare quel giorno, espone i richiedenti asilo a una situazione lesiva della loro dignità umana in quanto privi della possibilità di procurarsi mezzi di sussistenza legali, di accedere al sistema di accoglienza ed esposti al rischio di vivere per strada.”

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Si ringrazia l’Avv. Federica Remiddi per la segnalazione e il commento; il caso è stato seguito insieme all’Avv. Loredana Leo.