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La riforma del Codice frontiere Schengen: quali diritti in gioco?

Un webinar promosso da Platform for Undocumented Migrants (PICUM), Asgi e Border Violence Monitoring Network

Nel dicembre 2021 la Commissione europea ha presentato una proposta di modifica del Codice frontiere Schengen (CFS) allo scopo di riformare le regole per controllare i confini interni ed esterni dell’Unione. Il 10 giugno 2022 il Consiglio dell’UE ha adottato l’orientamento generale sulla riforma del CFS 1.

Tuttavia secondo le associazioni di tutela dei diritti dei migranti questa riforma potrebbe avere gravi conseguenze sui diritti fondamentali delle persone migranti presenti alle frontiere.

ASGI e Border Violence Monitoring Network hanno elaborato congiuntamente unanalisi giuridica e politica sulla riforma (eng) e alcune raccomandazioni.

«Innanzitutto i movimenti delle persone migranti», scrivono, «vengono considerati unicamente entro un discorso securitario, contribuendo, insieme ad altri documenti legislativi che accompagnano il Nuovo Patto sull’Asilo e la Migrazione, e ai tentativi falliti di implementare i meccanismi indipendenti di monitoraggio delle frontiere, a giustificare le condotte statali volte alla tutela della sicurezza e dell’ordine pubblico anche a scapito della tutela dei diritti fondamentali.

Inoltre alcuni degli aspetti più preoccupanti della proposta riguardano l’uso delle tecnologie e la profilazione etnica, che possono esplicare i loro effetti sia alle frontiere esterne che a quelle interne».

Martedì 20 settembre dalle 15:00 alle 16.30 un webinar on line approfondirà l’impatto della riforma sulle vite delle persone in movimento. La registrazione al webinar è da inviare entro il 18 settembre 2022.

L’incontro è promosso da Platform for Undocumented Migrants (PICUM), ASGI, Border Violence Monitoring Network (BVMN) e European Council on Refugees and Exiles (ECRE).

  1. Codice frontiere Schengen: il Consiglio adotta il suo orientamento generale, Consiglio dell’UE, comunicato stampa del 10 giugno 2022