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Rotte balcaniche: la situazione in movimento

Un incontro informativo con testimonianze dai territori promosso da RiVolti ai Balcani

Che cosa sta succedendo alle persone in transito, dalla Grecia alla Serbia, fino all’Italia?
Se ne parlerà sabato 24 settembre dalle ore 17:00 in un incontro promosso dalla rete RiVolti ai Balcani. Sarà possibile seguire l’evento in presenza a Bologna alla sede di Iscos Emilia-Romagna (Via Milazzo, 16) e da remoto sui canali della rete nata nell’ottobre 2019 con l’intenzione di tutelare i diritti di chi percorre la “rotta balcanica” cercando di raggiungere l’Unione europea.


La gestione violenta dei confini esterni e interni dell’Unione europea continua a caratterizzare la politica migratoria dei governi UE. In questo quadro la “rotta balcanica” continua a essere un punto di osservazione fondamentale per comprendere quello che sta succedendo. I respingimenti mortali delle autorità greche lungo il confine con la Turchia, sia di terra sia di mare, smontano la retorica di un’Europa a “due velocità” sul rispetto dei diritti umani. I maltrattamenti delle persone in transito, migranti e richiedenti asilo, e la compressione della loro possibilità di esercitare i diritti fondamentali riguardano ogni Paese europeo. Dalla Grecia all’Ungheria passando per Romania e Croazia: la rete RiVolti ai Balcani vuole fare un punto, attraverso ricercatori e attivisti che lavorano sul campo, su quello che sta succedendo lungo le rotte balcaniche che continuano ad essere le più percorse dai migranti.

Secondo i dati di Frontex infatti gli ingressi dai Balcani occidentali hanno registrato un aumento del 190% nei primi otto mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2021. Le principali nazionalità sono Afghanistan, Siria e Turchia.

La gestione dei confini esterni trova reciprocità anche negli ostacoli che trovano le persone che riescono a raggiungere l’Italia nel proseguire il loro viaggio verso altri Stati europei. Le testimonianze di coloro che lavorano a Trieste, Oulx e Ventimiglia aiuteranno ad approfondire come la libera circolazione delle persone, principio fondante dell’Unione europea, sia sempre di più un privilegio per pochi.

RiVolti ai Balcani farà poi il punto sulle “frontiere burocratiche” portate dalle manchevolezze del sistema d’accoglienza italiano che lascia all’addiaccio decine di richiedenti asilo impossibilitati a presentare la domanda di protezione e accedere a soluzioni abitative.

Interverranno all’incontro a seconda dei Paesi analizzati:

  • Grecia – Andrea Contenta, ricercatore
  • Bosnia ed Erzegovina – Tamara Cvetkovic, Iscos Emilia Romagna e riferimento nazionale per l’area dei Balcani
  • Serbia – Matilda Zacco e Giulia Moretto, attiviste di No Name Kitchen
  • Rotta adriatica – Erminia Rizzi, operatrice legale Asgi
  • Frontiera italo-slovena – Maddalena Avòn, Consorzio italiano solidarietà di Trieste
  • La frontiera burocratica e il mancato accesso alla procedura – Gianfranco Schiavone, presidente del Consorzio italiano solidarietà, Asgi
  • Voci dal campo, i confini interni – Martina Cociglio, operatrice legale di Diaconia Valdese; Lorena Fornasir e Gianandrea Franchi, fondatori di Linea d’Ombra