Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza
Ph: Klikaktiv’s team
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Un rapporto sulla situazione ai confini a nord della Serbia

L'ultima pubblicazione di Klikaktiv, ONG serba

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Nel loro ultimo rapporto 1, Klikaktiv, un’organizzazione senza scopo di lucro che fornisce consulenza legale e servizi psicosociali a persone in movimento, richiedenti asilo e rifugiati in Serbia, ha evidenziato i problemi più significativi che hanno riscontrato nella regione. Il loro lavoro copre le aree di confine tra Serbia e Croazia/Ungheria/Romania e Bosnia ed Erzegovina, sebbene il rapporto si concentri in particolare sulla zona di confine settentrionale con gli Stati membri dell’UE (Croazia, Ungheria e Romania).

Nel periodo di riferimento (aprile, maggio e giugno 2022), Klikaktiv ha identificato 25 luoghi occupati, 19 dei quali sono occupati attivi e ne ha visitato 16 regolarmente. La maggior parte delle persone in movimento ha cercano di continuare il loro viaggio dalla Serbia all’Ungheria. In linea con l’aumento del numero di persone in movimento sulla cosiddetta rotta Balcanica, e in Serbia in particolare, si sono costituiti alcuni nuovi squat, e Klikaktiv ne ha individuati e visitati tre, tutti e tre al confine con l’Ungheria, il confine più attivo.

Tutti i rifugiati hanno riferito di essere stati respinti dall’UE almeno una volta, e alcuni sono sopravvissuti anche a violenze fisiche, umiliazioni ed al furto dei loro effetti personali durante i respingimenti. I problemi più comuni che sono stati riscontrati nel rapporto riguardano: i rischi per la sicurezza e la violenza (da parte di smugglers e agenti di polizia), le malattie della pelle (per lo più scabbia) e infezioni dovute a malattie della pelle non trattate, mancanza di servizi igienici, mancanza di accesso all’assistenza sanitaria e mancanza di acqua potabile.

Il team di Klikaktiv ha fornito servizi di consulenza e rappresentanza legale, supporto psico-sociale, rinvio a servizi specializzati e distribuzione di generi alimentari e non alimentari (vestiti, scarpe, coperte, tende, ecc.). La maggior parte dei rifugiati che sono stati incontrati da Klikaktiv non aveva informazioni sull’asilo e altre procedure pertinenti all’UE e alla Serbia, sui loro diritti, e sull’accesso ai servizi (legati all’assistenza sanitaria, alla procedura di asilo).

Nel rapporto viene anche evidenziato come hanno cercato di mettere particolare attenzione sulla pratica dei respingimenti violenti da parte degli Stati membri dell’UE, raccogliendo testimonianze di tali casi, nonché sulla presenza e il coinvolgimento di agenti di polizia straniera e Frontex in questo tipo di episodi di violenza.

Le principali tendenze emerse nel periodo di rendicontazione evidenziano come vi sia un aumento delle persone in movimento in Serbia, con un numero di coloro che percorrono la rotta balcanica alto come nel 2016. Molti di loro restano fuori dal sistema di accoglienza ufficiale, con la creazione di tre nuovi squat.

Klikaktiv ha segnalato un aumento del numero di donne e bambini negli squat, in particolare ragazzi non accompagnati di età compresa tra 10 e 14 anni. Mentre continuano a non esserci servizi sociali presenti sul campo per rispondere alla protezione dei bambini e ai rischi di violenza che questi gruppi vulnerabili affrontano.

Uno squat vicino al villaggio di Majdan (confine con la Romania)

Da giugno 2022 è stato inoltre rilevato come sia aumentato il numero di persone, e in particolare di cittadini afgani, in movimento in arrivo in Serbia dalla Bulgaria con l’intento di raggiungere l’Ungheria. Klikaktiv ha anche riferito che alcuni rifugiati sono stati respinti dall’Ungheria alla Serbia attraverso il centro di transito di Roszke, un centro che dovrebbe essere chiuso per ordine della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.

Il rapporto afferma che c’è stato un aumento dell’84% degli ingressi cosiddetti irregolari nell’UE nei primi sei mesi del 2022, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Da gennaio a maggio infatti, Frontex ha registrato 40.675 attraversamenti sulla rotta dei Balcani occidentali, la metà del numero totale registrato a tutte le frontiere dell’UE. Quasi tre volte la cifra dello stesso periodo dell’anno scorso (senza considerare persone ucraine).

Per far fronte a questo incremento, secondo le informazioni fornite da Klikaktiv, Frontex ha annunciato una nuova operazione congiunta, “Terra 2022”, alle frontiere terrestri esterne dell’UE. Questa operazione si svolgerà in 12 Stati membri dell’UE (tra cui Croazia, Ungheria e Romania) con oltre 450 agenti permanenti che supporteranno le autorità nazionali nella gestione delle frontiere. Frontex dispiegherà anche auto di pattuglia e veicoli per la visione termica per “aiutare gli Stati membri a combattere il traffico di migranti, la tratta di esseri umani, il traffico di droga, l’identificazione di veicoli rubati, la frode documentale e il terrorismo2.

Mentre le politiche per scoraggiare ulteriormente le persone in movimento dall’attraversare i confini stanno rendendo il viaggio sempre più pericoloso, alcuni rifugiati hanno perso la vita lungo il percorso, ma secondo Klikaktiv mancano dati che indicherebbero l’entità della perdita, anche se le previsioni per quello che si sa, non sono molto promettenti. Specialmente perché né Frontex né le autorità statali parlano pubblicamente del numero di persone in movimento che hanno perso la vita, o sono scomparse mentre attraversavano la rotta balcanica.

Secondo la ricerca condotta da Klikaktiv, tra giugno 2021 e giugno 2022 sono stati costruiti almeno 10-15 km aggiuntivi di recinzione doppia tra Serbia e Macedonia del Nord. La recinzione è alta circa 3-4 metri e al suo interno è presente uno spazio per il pattugliamento dei veicoli dell’esercito e della polizia. Al momento è lunga decine di chilometri e a causa della recinzione, e della maggiore presenza della polizia di frontiera, tra cui Frontex, alcuni dei rifugiati hanno tentato di entrare in Serbia attraverso il Kosovo.

La recinzione al confine tra Serbia e Macedonia settentrionale (giugno 2022)

Il decreto che prevedeva la costruzione della recinzione al confine tra Serbia e Macedonia del Nord, include anche riferimenti all’esproprio di terreni al confine tra Serbia e Bulgaria. Tuttavia da quanto emerge nel rapporto la società civile serba generalmente non è a conoscenza della costruzione della recinzione al confine con la Macedonia, anche se alcune comunità locali si sono opposte alla recinzione poiché sconvolge la loro vita quotidiana e il loro lavoro.


Per ulteriori informazioni e aggiornamenti sul lavoro di Klikaktiv, visitare la pagina web e la pagina Facebook.


  1. Per leggere il rapporto in versione originale visita questo link
  2. Maggiori informazioni sull’operazione “Terra 2022”

Leone Palmeri

Sono un antropologo basato in centro Italia, specializzato in diritti umani agricoltura e migrazione, con esperienze in organizzazioni internazionali, le nazioni unite e con organizzazioni non governative locali che lavorano sulle intersezioni tra migrazione ambientalismo ed agricoltura. Sono madrelingua inglese ed italiano, amo viaggiare, e nel mio tempo libero scrivo articoli sui contesti migratori che mi circondano.