Basato su un’inchiesta di Ariane Chemin, questo documentario di Frédéric Laffont, disponibile su Arte.tv fino al 30 ottobre 2022, racconta il reclutamento in massa, da parte di tale Félix Mora, di giovani marocchini destinati a diventare forza-lavoro a basso costo nelle miniere del nord della Francia. Un’altra storia dell’immigrazione degli anni ’60-’70, raccontata dagli stessi protagonisti.
“Quello che Mora vuole, Mora lo ottiene“.
Negli anni ’60 e ’70, Félix Mora ha attraversato il Marocco meridionale alla ricerca di forza-lavoro a basso costo per le miniere della Francia del Boom: ne recluterà più di 80mila. I “candidati” sono allineati per ore sotto il sole e sottoposti a una valutazione fisica; Lahcen Tighanimine, Hammou Chakouk e gli altri attendono con ansia il suo verdetto: un timbro verde sul petto è motivo di orgoglio, è una speranza di reddito per la famiglia; un timbro rosso, invece, significa mesto ritorno a casa.
Poi, il viaggio fino a Marsiglia: due giorni e tre notti nelle viscere del transatlantico Lyautey, prima di entrare nelle viscere della terra, tra la polvere nera accanto a italiani, spagnoli e polacchi (meglio pagati). Quando le miniere chiuderanno i battenti, negli anni ’80, i lavoratori targati “Mora” si verranno catapultati nelle fabbriche Renault e Peugeot, in una nazione industriale in crisi alla fine dei Trente Glorieuses.
Fino all’arrivo della stagione dei ricongiungimenti familiari e delle case popolari, che li convincerà a restare…
