Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza
PH: SOS Méditerranée
///

La Ocean Viking a Tolone: «Vogliamo il pieno rispetto dei diritti delle persone»

Le organizzazioni francesi: è necessario un cambiamento radicale delle politiche EU

In un comunicato stampa congiunto le richieste delle associazioni francesi al governo.

11 novembre 2022 – L’accoglienza della Ocean Viking a Tolone in Francia è stato un sollievo al terribile e indecoroso dramma che hanno vissuto i suoi passeggeri per delle settimane, scossi dalle onde in attesa di una decisione sulla possibilità di sbarco.

Ora ci si pone la domanda sulle condizioni di accoglienza dei/delle passeggeri/e.

Noi chiediamo l’introduzione delle seguenti disposizioni:

  • Nessuna privazione della libertà nella zona di attesa internazionale, che non farà altro che aumentare le sofferenze e i traumi vissuti in mare e nei percorsi di esilio; dalla nostra esperienza sul campo, il rispetto dei diritti delle persone e della loro dignità non è compatibile con la reclusione, qualunque sia il contesto del loro arrivo, e a maggior ragione dopo un viaggio come quello che hanno vissuto i superstiti dell’Ocean Viking. Inoltre, è inammissibile che il governo abbia scelto di «realizzare» la zona di attesa temporanea in una base militare, rendendo impossibile l’accesso di associazioni autorizzate e di eletti della Repubblica, con il pretesto del segreto di difesa, non permettono a delle persone in una situazione di particolare vulnerabilità di avere accesso all’assistenza minima che la legge gli riconosce.
  • Mobilitazione per un centro di accoglienza aperto, consentendo di mettere in atto l’assistenza sanitaria, sociale, e anche psicologica necessaria.
  • Protezione immediata, messa in salvo e sistemazione dei passeggeri, presentazione di domande d’asilo per tutti gli interessati, ed esame approfondito di tutte le situazioni delle persone ai fini di garantire il rispetto dell’esercizio effettivo dei loro diritti.

Più in generale, per evitare in futuro tragedie con altre imbarcazioni:

  • Noi richiamiamo il necessario rispetto del diritto internazionale del mare, in particolare l’obbligo di prestare soccorso ai passeggeri di una barca in difficoltà nel miglior tempo possibile, lo sbarco delle persone in un luogo sicuro nonché il principio del non respingimento verso paesi dove le persone corrono il rischio di essere sottoposte a torture o a trattamenti disumani o degradanti.
  • La solidarietà in Europa non funziona. Il «Meccanismo di solidarietà» proposto nel quadro del patto europeo «migrazioni e asilo» è non solo irrispettoso per i paesi ma anche molto lontano rispetto all’attuazione di una vera politica di accoglienza attenta alla dignità delle persone e dei loro diritti fondamentali. L’Italia è alla punta degli egoismi nazionali ma in generale i paesi europei nel loro insieme non ne sono ancora all’altezza.
  • Dunque, è indispensabile un cambiamento del modello politico: passare da politiche europee fondate sulla chiusura e la diminuzione dei migranti considerati come indesiderati per raccomandare un altro sistema:
  • permettere un accesso incondizionato al territorio europeo per le persone bloccate alle frontiere esterne con il fine di esaminare con attenzione e imparzialità le loro situazioni e assicurare il rispetto effettivo dei diritti di tutti;
  • permettere l’ingresso dei rifugiati non sulla base delle quote imposte ai paesi, ma sulla base delle scelte delle persone interessate (secondo i loro legami familiari, le loro competenze linguistiche o i loro progetti personali), nel quadro di una politica di asilo uniforme, fondata sulla solidarietà tra gli Stati e il rispetto incondizionato dei diritti fondamentali.
Prime firmatarie:

ADDE, Anafé, Ardhis, CMRCC, La Cimade, Fasti, Gisti, LDH, SAF

Altre firmatarie: Bagagérue, CEDETIM, CORENS-CIBELE, MRAP, Pateras de vida, RESF 06, Roya citoyenne, Tous citoyens, Tous Migrants