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Foto di Federico Tisa, casse per la raccolta della frutta a Costigliole Saluzzo, 2021.
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Vite provvisorie. Braccianti africani nell’agricoltura globalizzata del Saluzzese

Un libro di Marco Buttino (Viella)

Il libro è edito dalla casa editrice Viella, scritto da Marco Buttino con la collaborazione di Benedetta Schiavone e una introduzione fotografica di Federico Tisa.

Migliaia di migranti arrivati dall’Africa come rifugiati e richiedenti asilo lavorano alla raccolta di frutta e verdura, spostandosi secondo le stagioni tra il Nord e Sud Italia e anche altrove in Europa. Hanno permessi di soggiorno temporanei, contratti brevi, sono spesso pagati in nero e lasciati in strada quando non servono. Le aziende agricole legate alla grande distribuzione globalizzata si rivolgono a loro per contenere al massimo i costi di produzione.

Il libro esamina questo fenomeno nelle campagne del Saluzzese, in provincia di Cuneo, spesso indicate come “modello positivo di accoglienza”. A differenza di altri studi qui l’attenzione è rivolta alla capacità di iniziativa dei migranti: si mette in luce il loro agire volto a negoziare condizioni di vita meno sfavorevoli, a creare forme di comunità, a costruire reti transnazionali di relazioni e solidarietà, e a mantenere i legami con le famiglie lontane.


Marco Buttino è professore di Storia dell’Oriente europeo presso l’Università di Torino. È autore di numerose opere su vari aspetti della storia sociale dell’URSS e dell’Asia Centrale. Tra le sue pubblicazioni più recenti: La rivoluzione capovolta. L’Asia centrale tra il crollo dell’impero zarista e la formazione dell’Urss, Napoli 2003 (traduzione in russo 2008) and Minorities in Samarkand: A Case Study of the City’s Koreans, in «Nationalities Papers»/, 37, 5 (2009).

Benedetta Schiavone è laureata in Scienze politiche e sociali presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia e di Paul Valéry di Montpellier. Ha vissuto molteplici esperienze in progetti dedicati al tema della migrazione, tra associazionismo e collettivi autogestiti. Oggi lavora nel Cuneese come operatrice sociale nell’ambito dell’accoglienza dedicata a richiedenti asilo e rifugiati.